La leggenda più comune, non supportata da prove documentali, riguarda i cunicoli di comunicazione lungo le Mura. Secondo testimonianze, queste sarebbero collegate da passaggi sotterranei. Perché non è possibile ciò? Perché la cinta è stata realizzata senza l'ausilio di mine, utilizzando solo picconi e derivati per scavare la roccia. Quanto tempo ci sarebbe voluto per scavare un lungo cunicolo nel vivo scoglio, nel XVII secolo? Una galleria sotterranea aveva anche bisogno di prese d'aria, feritoie con funzione anche difensiva. Queste non sono presenti. L'equivoco nasce probabilmente dalla frase ricorrente "collegamenti - o camminamenti - lungo la cerchia". Ma questi rappresentano solo il cosiddetto "cammino di ronda", ancora oggi visibile, sul parapetto, all'aperto.Secondo una tradizione, le Mura dello Zerbino sono il luogo frequentato dal più volgare spettro cittadino. Tradisce intanto l'orario della categoria, non apparendo a mezzanotte ma all'alba, anche se attende la foschia, rara per quella zona; poi è laido e lacero, dall'aspetto quasi disumano, e maledice il malcapitato in cui s'imbatte. Sembra che si manifesti ogni dieci anni (sarebbe interessante conoscere la data dell'ultima comparizione ...)Il tracciato delle mura di Genova (in genovese Miâge de Zêna), ovvero i diversi percorsi che si sono succeduti nei secoli consentono oggi di ricostruire quella che fu la Genova del passato e di riconoscerne la dinamicità o staticità d'espansione in base alle diverse situazioni che la comunità genovese si trovò via via ad affrontare e dover risolvere.Nella sua lunga storia, la città capoluogo della Liguria si dotò di sette cinte murarie a controllo delle quali furono create in tempi diversi robuste fortificazioni.
Leggende, misteri e dicerie (seconda parte)
La leggenda più comune, non supportata da prove documentali, riguarda i cunicoli di comunicazione lungo le Mura. Secondo testimonianze, queste sarebbero collegate da passaggi sotterranei. Perché non è possibile ciò? Perché la cinta è stata realizzata senza l'ausilio di mine, utilizzando solo picconi e derivati per scavare la roccia. Quanto tempo ci sarebbe voluto per scavare un lungo cunicolo nel vivo scoglio, nel XVII secolo? Una galleria sotterranea aveva anche bisogno di prese d'aria, feritoie con funzione anche difensiva. Queste non sono presenti. L'equivoco nasce probabilmente dalla frase ricorrente "collegamenti - o camminamenti - lungo la cerchia". Ma questi rappresentano solo il cosiddetto "cammino di ronda", ancora oggi visibile, sul parapetto, all'aperto.Secondo una tradizione, le Mura dello Zerbino sono il luogo frequentato dal più volgare spettro cittadino. Tradisce intanto l'orario della categoria, non apparendo a mezzanotte ma all'alba, anche se attende la foschia, rara per quella zona; poi è laido e lacero, dall'aspetto quasi disumano, e maledice il malcapitato in cui s'imbatte. Sembra che si manifesti ogni dieci anni (sarebbe interessante conoscere la data dell'ultima comparizione ...)Il tracciato delle mura di Genova (in genovese Miâge de Zêna), ovvero i diversi percorsi che si sono succeduti nei secoli consentono oggi di ricostruire quella che fu la Genova del passato e di riconoscerne la dinamicità o staticità d'espansione in base alle diverse situazioni che la comunità genovese si trovò via via ad affrontare e dover risolvere.Nella sua lunga storia, la città capoluogo della Liguria si dotò di sette cinte murarie a controllo delle quali furono create in tempi diversi robuste fortificazioni.