GERO, REC BOARD V13

FULMINE A CIEL SERENO


ore 22:18. Questa settimana è stata un vero e proprio susseguirsi di notizie contrastanti nel mio animo che mi hanno mostrato il lato migliore e peggiore della nostra vita. Parlo brevemente della mia esperienza "ischitana": è stato davvero molto utile, perchè oltre a stare in compagnia di ragazzi che come me inseguono un sogno, ho ottenuto le risposte che da tempo cercavo. E' bello quando una persona viene da te e ti dice "mi hai emozionato" oppure ti guarda negli occhi e ti confida di avere avuto la pelle d'oca. Io Gero Riggio che non penso mai di fare cose straordinarie ma che riesco forse con la mia semplicità a trasmettere agli altri quel filo di emozione, io che riesco a rubare alle persone 4 minuti della loro preziosa esistenza arricchendoli di qualcosa di nuovo che loro stessi definiscono "pelle d'oca"? Non ci credo. Svegliatemi. Forse sto sognando, ma è la realtà?. Ricordo ancora quando da bambino giocavo con una radio mezza sfasciata insieme a Peppe a fare il Dj, passando le nostre cassettine preferite e facendo finta di essere noi quegli artisti che cantavano. Sognavo di fare il cantante, appunto sognavo. Basta crederci e non mollare. E chi molla? Io amo la musica, è mia...non ci potrebbe essere giorno che non si chiuda con qualche magica nota a cullare il mio riposo. Negli ultimi anni ho imparato piano piano a conoscere un mondo che prima mi sembrava solo fatto di un microfono ed una voce. A volte mi chiedo, ma cazzo è così complicato? Mi chidevo sempre se stavo facendo la cosa giusta, mi sono pizzicato e mi sono imposto di scendere dalle nuvole e ritornare su questo pianeta, ho cercato come un disperato di farmi notare dai cosidetti produttorei, a cui ho attribuito un significato tutto mio: "uomini pazzi capaci di spendere milioni di euro per produrre i tuoi dischi" ma che puntualmente ti salutano con un ti faremo sapere" pensando che scovarli era quasi impossibile. Invece in questi giorni ho capito che il produttore, il pazzo in questione è una persona normale che si emoziona quando canti e che vede in te l'uomo che ha qualcosa da dire, ha qualcosa da regalare a tutti, l'uomo che se viene fuori "fa un favore al mondo". Io lavoro piano piano quatto quatto nella mia semplicità, io voglio essere semplice. Ho scoperto che anche io ho qualcosa da dire e sopratutto da regalare, m'impegnerò perchè amo questo lavoro ed è ciò che so fare meglio, ci riuscirò.Forse era destino che nella settimana più gratificante della mia vita, un piccolo angelo doveva andarsene. Io ci credo agli angeli, quelle presenze che ti proteggono e che in qualche modo ti hanno lasciato qualcosa di importante. Giacomo era un ragazzo semplice, 17 anni che se ne andato proprio sul più bello, all'inizio del concerto della vita quando ancora i riflettori sul palco sono attenuati e il sipario ancora chiuso. Forse Dio aveva progetti migliori per questo campione educato. Io non l'ho conosciuto tantissimo ma ogni qualvolta ci incontravamo e chiacchieravamo si capiva perfettamente che aveva un animo buono e che sapeva solo volere bene: gli angeli sono questi, quelle anime che arrivano nella tua vita la sconvolgono con la loro personalità e vanno via troppo presto per lasciare in te il desiderio di riabbracciarli ancora una volta, di potergli parlare ancora una volta.... noi uomini non riusciremo mai a capire questa nostra vita, sappiamo solo che dobbiamo spenderla bene, non dobbiamo perderci nelle trappole ma essere come lui, campioni di bontà. Viviamo.