LA GARA PERSA

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2 Giugno – FESTA della REPUBBLICA  Vorrei che questo “2 giugno” fosse dedicato a mio figlio e a tutti quelli che come lui si trovano in missione in Afghanistan a rappresentare questa nostra Repubblica e a rischiare anche la vita per questa  Repubblica.Loro che non sono arroganti come “certi carabinieri” che spaccano i denti a pseudo-tifosi in vespetta, loro che non sono “certi secondini” che riducono in fin di vita dei  ragazzi senza colpe, loro che non sono mai stati “certi celerini” e non sono mai andati a Genova a massacrare ragazzi e ragazze dentro una scuola. Ecco, vorrei che fosse dedicata a loro questa giornata, a loro che invece sono stati  mandati a Napoli a fare gli spazzini. A questi nostri figli che ogni volta tornano diversi, che non ci possono telefonare, che non riescono a crearsi una famiglia. A loro che non sono mai stati bamboccioni, che non sono ultras e non vanno allo stadio assieme al padre ministro a tifare Roma mentre qualcuno di loro muore, che non se stanno in giacca-cravatta-e-veline al sicuro in Italia come i figli del Presidente del Consiglio. A loro che non sono figli di nessun membro della Confindustria, né parenti del ministro Scajola o di Bondi, Gasparri, Alfano o di qualche eminente Cardinale.Sia dedicata a loro questa festa, a loro che stanno lì a preparare il terreno agli Anemoni di turno, ai Balducci, i Bertolaso, i Trochetti-Provera. A loro che in missioni di pace non hanno mai ricevuto la visita di un Sindaco o di un Presidente di Regione i quali trovano molto più comodo andare in Canada, Australia o Argentina, con mogli e figli al seguito, a cercare voti e favori. A loro che sono puliti e dignitosi più di qualsiasi nostro Cavaliere. A tutti questi ragazzi e ragazze dedichiamo la Festa della Repubblica e i politici, tutti i politici, dall’ultimo consigliere circoscrizionale al Primo Ministro, almeno per oggi se ne stiano zitti, appollaiati dentro i loro scranni.