Gesù è il Signore
blog sulla signoria di CristoRomani 10,9
Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.
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Romani 6,23
Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.
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Martedi 02 Maggio 200612:10 - FUNERALI CADUTI
NASSIRIYA: IL RITO DEL COMMIATO E LA PREGHIERA DEL SOLDATO E DEL CARABINIERE
“Apri loro le porte del Paradiso, e a noi, che restiamo quaggiù, dona consolazione con le parole della fede”. Con queste parole, che hanno preceduto la preghiera dell’eterno riposo, mons. Angelo Bagnasco, ha concluso il rito solenne dei funerali dei caduti di Nassiriya, celebrati oggi a Roma, nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Momento culminante della cerimonia funebre, oltre all’omelia, il rito del commiato, salutato dal suono della tromba che (per la terza volta durante la celebrazione funebre) ha intonato il “silenzio” militare. Prima del rito del commiato, il capitano Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare, ferito a Mogadiscio ma tuttora in servizio, ha letto la “preghiera del soldato”, mentre a leggere la “preghiera del carabiniere” è stato il tenente Giorgio Azzarita, del nucleo radiomobile di Roma, diretto superiore del maresciallo Lattanzio.
Mentre i tre feretri, avvolti nella bandiera tricolore e portati a spalle dagli ufficiali della Folgore, uscivano dalla Basilica, la folla che gremiva la chiesa li ha salutati con un lungo applauso. All’esterno, mons. Bagnasco, con il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il presidente del Senato, Franco Marini, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e le autorità presenti hanno atteso le tre bare per il picchetto d’onore.
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LA PREGHIERA (1928)
Come dolce prima dell'uomo
Doveva andare il mondo.
L'uomo ne cavò beffe di demòni,
La sua lussuria disse cielo,
La sua illusione decretò creatrice,
Suppose immortale il momento.
La vita gli è peso enorme
Come liggiù quell'ale d'ape morta
Alla formicola che la trascina.
Da ciò che dura a ciò che passa,
Signore, sogno fermo,
Fa' che torni a correre un patto.
Oh! rasserena questi figli.
Fa' che l'uomo torni a sentire
Che, uomo, fino a te salisti
Per l'infinita sofferenza.
Sii la misura, sii il mistero.
Purificante amore,
Fa' ancora che sia scala di riscatto
La carne ingannatrice.
Vorrei di nuovo udirti dire
Che in te finalmente annullate
Le anime s'uniranno
E lassù formeranno,
Eterna umanità,
Il tuo sonno felice.
Giuseppe Ungaretti
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Inviato da: sestirosa
il 27/10/2007 alle 09:16
Inviato da: sofoniadgl0
il 13/05/2006 alle 16:42