A R T E

Vasco Rossi Su Facebook


E’ un Vasco Rossi che si presenta come un amico fragile quello che scrive da Facebook a migliaia di fan. Ma che il Blasco faccia fatica, si legge tra le righe. Fatica a promettere di tornare molto presto, perché non lo sa neanche lui quando potrà farlo. Fatica a stare lontano dalle persone che gli vogliono bene, il pubblico soprattutto. Fatica a combattere la sua battaglia che, oltre a un quadro clinico complesso, è anche e soprattutto una lotta contro quella che patologia che si chiama male oscuro e che la scienza traduce nella parola depressione.Uno choc per le persone che lo seguono passo passo, giorno dopo giorno, che lo aspettano con un biglietto alla mano in qualche stadio, ovunque. “Assumo (da tempo) un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro, studiato da una equipe di medici, che mi mantiene in questo equilibrio accettabile”... Poi fa un passo indietro :Guardavo il mondo da un oblò, quello della lavatrice con il quale lavavo i miei panni sporchi. All'oscuro da tutti, o quasi. E così, giravo assieme a quelli nel lavaggio. Com'ero lindo quando uscivo di casa. Con facebook, questa pazza piazza, ho provato il gusto di mettere i panni fuori. Questo non per dare aria alla bocca delle comari del paesino, i cosiddetti "organi" di stampa, ma per godere della condivisione dell'esperienza e della sensazioni. Non ho paura di parlare delle mie debolezze, visto che, paradossalmente, sono la mia forza. Ho capito comunque che la stampa è veloce nell'informare ma dannatamente ritardata nel comprendere. Non sono depresso... come non mi sono dimesso! D'altronde chi-mi-ca...pisce è bravo ...