A R T E

Il selfie dopo lo stupro..


 
A pensarci vengono i brividi. Immaginare un ragazzo che trascina una ragazza in un bagno di un locale di Sorrento, che la violenta, che poi se ne va come se nulla fosse. Poi che ci ripensa e lo fa di nuovo, questa volta con l'amico. Una storia vile in cui non c'è traccia di rimorsi. Anzi. C'è pure il selfie del giorno dopo a sancire che non c'è traccia di vergogna, ma di vittoria. E chi se ne frega se quella "vittoria" è la rovina di una vita, di una ragazza a cui hanno strappato la giovinezza con la forza. Avranno riso sopra, avranno ricordato mentre provava a divincolarsi e loro forti e cazzuti l'hanno tenuta dove doveva stare, mentre le strappavano le mutandine, avranno scherzato su come la violentavano e su come si lamentava, avranno avuto il ghigno di chi ha imposto la propria legge alla squinzia americana. Li hanno beccati grazie alle telecamere, questi due stronzi a cui andrebbe tolta la cittadinanza italiana, castrati e messi a svernare in carcere. Ma purtroppo nemmeno questo basterà per evitare nuovi casi. Questa merda nasce perché un uomo pensa di essere proprietario di una donna, di poterne fare quelle che vuole, di esserne superiore, di poterla possedere a piacimento, pure con la forza, pure con le botte. Però. Però abbiamo il dovere di partire dall'inizio, non solo dalla fine. Perché il punto è ancora culturale. Altro che teoria gender, introdurre l'"educazione sentimentale" a scuola servirebbe anche a questo: educare all'amore, al rispetto dei generi e delle differenze, ad avere relazioni sane, ad allontanare quella cultura machista che pervade la nostra società e le nostre famiglie. Quei due ragazzi siano puniti e maledetti, ma a noi tocca insegnare ai nostri bimbi come non si diventa mostri, non solo limitarci alle giuste e inevitabili punizioni..... Poi perchè oscurare i volti?? Ma lasciateli ben visibili..Feccia umana !