A R T E

Inaugurata a Venezia la grande mostra di David Hockney


A un paio di giorni di distanza dall’opening della retrospettiva parigina al Centre Pompidou, la pittura dell’artista britannico sbarca in Laguna, protagonista di una esposizione che riunisce ottantadue ritratti e una natura morta. Fra humour e intimità.
Soggetti immortalati da Hockney evocano una dimensione di familiarità che colpisce e avvolge, quasi invitando a mettersi a proprio agio fra quella moltitudine di sguardi. Variamente legate all’artista, le personalità ritratte durante sessioni di posa lunghe tre giorni occupano tutte la medesima sedia, orientata da Hockney in maniere diverse, nell’ottica di una precisa sequenza visiva e cronologica.
Tratteggiati con il piglio netto che caratterizza la pratica dell’artista inglese, i personaggi sembrano inglobare il colore e restituirlo imbevuto di una nota psicologica individuale e unica. Da Gagosian a Baldessari, dalla governante agli amici di vecchia data, Hockney affianca a ogni figura un breve commento scritto, offrendo al pubblico un indizio ulteriore sull’identità di quei volti e quei portamenti e sul legame che lo unisce a loro. Il tutto condito da una humour sottile, che occhieggia tanto dalla parole quanto dai modi pittorici. A rendere ancora più originale la mostra l’unica natura morta, ritratta come variopinta “sostituta” di un soggetto assente.