A R T E

Mi lascia molto perplessa l'oblò del Tondo Doni...


Quando un’opera d’arte, soprattutto se un tesoro dei secoli passati, diventa protagonista del dibattito popolare, è sempre cosa buona. Così come è buono e necessario discutere di musei, di allestimenti, di collezioni. Anche tra polemiche e ironia. È il caso della nuova sala degli Uffizi, dedicata a Raffaello e a un dipinto icona di Michelangelo…
La nuova installazione,sostituisce all’esibizione paratattica di capolavori isolati e feticizzati il principio del dialogo tra le opere, gli artisti e i loro committenti, e invita gli spettatori a scoprire e ripercorrere gli scambi artistici tra i grandi del passato”.Ma non solo: nell’originaria collocazione, il Tondo Doni aveva intorno una serie di opere di altri artisti fiorentini, che al Buonarroti si erano ispirati. Autori e dipinti che, per Schmidt, “impallidivano” al confronto col capolavoro michelangiolesco. Un allestimento classico, quello precedente, con al centro la perla preziosa e intorno altre presenze più piccole, selezionate per via di diretta ispirazione
IL TONDO DONI IN LAVATRICE...A mio parere le scelte dei curatori dovrebbero, però, essere valutate anche dal punto di vista della fruibilità del museo.