A R T E

C'erano una volta le edicole....


 Ventimila edicole chiuse negli ultimi anni. Gli edicolanti devono pagare in anticipo quello che non vendono. Tonnellate di carta tornano agli editori. Cosa cambia con il decreto sulle liberalizzazioni...........
Internet, freepress e sempre meno tempo da dedicare alla lettura sono sicuramente fattori che stanno da tempo mettendo in crisi la filiera editoriale, in primo luogo le edicole. Secondo il Sinagi, Sindacato Nazionale Giornalai, negli ultimi 12 anni hanno chiuso circa 20mila edicole. Il problema più grosso è legato ai meccanismi di diffusione e tentata vendita dei prodotti editoriali.In media ogni settimana si muovono tonnellate di pubblicazioni, dai quotidiani ai mensili, dalle riviste di settore ai fumetti che dall'editore vengono inviati ai distributori e da questi smistati e consegnati alle edicole ogni notte. Un movimento che produce un'ingente quantità di denaro, gran parte sotto forma di anticipazione: l'editore riceve un anticipo sulla probabile vendita del distributore che, a sua volta, consegna e chiede il pagamento agli edicolanti entro una settimana. L'edicola riceve e paga anticipatamente la merce, se vende, recupera i soldi subito, altrimenti li vedrà solo dopo un mese, al momento della resa della pubblicazione. Questo meccanismo vale per i quotidiani, i settimanali e i mensili. Il resto delle pubblicazioni, come i bimestrali o i supplementi vanno in conto deposito, nessuna anticipazione, ma pagamento solo del reale venduto. Il meccanismo non sempre funziona, anzi rischia di collassare su sé stesso. Il distributore locale ha di fatto il monopolio della fornitura alle edicole della provincia e può fare il bello o il cattivo tempo. ............ Mah!.. l'evoluzione che fa fuori i mestieri... Alla base c’è che i tempi son cambiati, i giornali e le riviste si comprano e si leggono sempre meno perché grazie ad internet lo si può fare gratis e anche dallo smartPhone. Il giornalaio è un mestiere destinato a scomparire, anche se credo i quotidiani cartacei si leggeranno ancora per degli anni. Oggi le edicole che sopravvivono sono quelle che inglobano nell’attività altri servizi di cartoleria o concorsi, biglietteria ecc e non si limitano alla vendita esclusiva di giornali che rende pochissimo