A R T E

La passione per l'antico...


La mostra vuole essere una riflessione approfondita sul rapporto tra l’artista e l’antico, che viene volta per volta interpretato in senso moderno e attuale. Fino al 2 febbraio a Palazzo Altemps
“Quanti grandi maestri sarebbero sconosciuti e non avrebbero prodotto nulla se gli antichi non li avessero preceduti?”. Questa frase rafforza la convinzione di Medardo Rosso (Torino, 1858 ‒ Milano, 1928) dell’importanza di guardare indietro e studiare gli scultori del passato, modelli imprescindibili nella sua pratica di scultore, quasi una sorta di alter ego di Auguste Rodin nella Parigi della Belle Époque, dove Rosso si trasferisce nel 1889. Nel 1901 comincia un “grand tour” personale alla scoperta dell’arte classica nelle collezioni tedesche tra Lipsia, Berlino e Dresda: nella sua lunga carriera eseguirà cinquanta sculture, in cera e bronzo, da più di venticinque modelli diversi. Il suo sguardo sull’antico è un lato della ricerca di Rosso poco indagato, ed è oggi oggetto dell’interessante mostra Medardo Rosso, curata da Francesco Stocchi, Paola Zatti e Alessandra Capodiferro al Museo Nazionale Romano a Palazzo Altemps.