A R T E

Non ascoltare non ridpondere non leggere e non guardare certe scemenze.


E, alla fine, l’ultima parola a questa storia, le parole più belle, più sincere, più giuste, come tante volte le è capitato nel corso della sua carriera, le mette lei. Con garbo e classe, senza insultare nessuno.E sono letteralmente un manifesto di libertà, cultura, indipendenza, professionalità, sacrificio, giornalismo. Un atto d’amore verso il proprio mestiere."Ho 40 maglie tutte uguali, blu o nere, con lo scollo a V. Lavoro come una dannata tutto il giorno, corro, non ho tempo di pensare all’abito. Tranquilli perché le cambio ogni giorno e le lavo. I capelli? Si capisce che non sono freschi di messa in piega, ma mi pare di essere una donna normale.Faccio giornalismo, non spettacolo. Sono quasi un’asociale, per niente mondana e queste “attenzioni” mi imbarazzano. Quando mi dicono che passo su “Striscia” non ci dormo la notte. Sono io che devo raccontare, non diventare l’oggetto del racconto".Signore e signori, Giovanna Botteri.Ora sì, è tutto.Ma veramente tutto.Nemmeno in questa pandemia hanno rispetto per gli altri. Speravo che qualcosa fosse cambiato, ma invece no. Povero mondo in che mani è finito!! Dobbiamo avere piu' rispetto e umanita' per gli altri e per questa terra su cui siamo di passaggio...Ti  stimo Giovanna Botteri..