Polvere siamo e polvere torneremo. In uno dei famosi scatti di Dorothea Lange, grande fotografa americana, è ritratta una fattoria di legno, il recinto, la stalla, il segnavento alto sopra il tetto; alle spalle della casa il cielo non esiste più, non esiste più la strada, tanto meno le coltivazioni. C’è solo una nuvola di polvere che avanza come un enorme organismo vivente: presto inghiottirà qualunque cosa. È il 1935. Le tempeste di sabbia che tra il ‘31 e il ‘39 colpirono Oklahoma, Texas, Kansas, Colorado e New Mexico possono essere considerate il più grave disastro ecologico che abbia interessato il territorio americano nel secolo scorso. Sono passate alla storia come Dust Bowl.
Quel romanzo ci riguarda tutti...
Polvere siamo e polvere torneremo. In uno dei famosi scatti di Dorothea Lange, grande fotografa americana, è ritratta una fattoria di legno, il recinto, la stalla, il segnavento alto sopra il tetto; alle spalle della casa il cielo non esiste più, non esiste più la strada, tanto meno le coltivazioni. C’è solo una nuvola di polvere che avanza come un enorme organismo vivente: presto inghiottirà qualunque cosa. È il 1935. Le tempeste di sabbia che tra il ‘31 e il ‘39 colpirono Oklahoma, Texas, Kansas, Colorado e New Mexico possono essere considerate il più grave disastro ecologico che abbia interessato il territorio americano nel secolo scorso. Sono passate alla storia come Dust Bowl.