A R T E

Sì, viaggiare


Sì, viaggiare. Soprattutto se lo facciamo immergendoci in  meravigliose opere d'arte, ognuna delle quali racconta il viaggio da un punto di vista diverso: dalle esotiche donne di Gauguin agli onirici viaggi di Chagal
QUANDO IL VIAGGIO È TRADIZIONE...In quest’opera compare uno dei personaggi che ricorre più spesso nei dipinti di Chagall: la figura dell’ebreo errante, immagine tipica della tradizione ebraica. Come sempre, il vecchio è rappresentato con il bastone che lo guida lungo il viaggio e il sacco in cui ha raccolto ciò che possiede.Nel dipinto di Chagall l’ebreo errante viaggia per fuggire da Vitebsk, paese natale dell’artista, luogo in cui gli ebrei erano sottoposti e discriminazioni e vere e proprie persecuzioni da parte dello zar di Russia.Chagall in questo dipinto racconta con il suo tocco dolce e onirico uno dei drammi del suo popolo, costretto a viaggiare per andare 
QUANDO IL VIAGGIO E' AVVENTURA .Nessuno come il pittore francese Paul Gauguin riesce a farci viaggiare lontano con la fantasia, in terre esotiche baciate dal sole, dove il tempo non esiste e l’uomo pare vivere in simbiosi con la natura.L’opera fa parte di una serie di tre dipinti che Gauguin realizzò durante il suo viaggio a Tahiti, dove si ritirò nel 1891 deciso a non tornare mai più, sdegnato con la società francese che sembrava non apprezzare la sua arte.Il suo viaggio in realtà durò solo due anni, dopodiché l’artista fu costretto a tornare in Francia senza un soldo e oppresso dai debiti, facendosi inviare dalla moglie i soldi per tornare a casa.La sua permanenza sulla terraferma non durò a lungo. Un uomo avventuroso come Gauguin non poteva restare “ancorato” per sempre nello stesso luogo. Nel 1985 vendette tutte le sue opere e partì per la Polinesia.Non fece mai più ritorno in Europa, avendo finalmente trovato in quelle piccole isole l’anima primitiva che aveva sempre cercato senza successo nei suoi numerosi viaggi.