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Sophia, la donna-robot

Post n°6488 pubblicato il 14 Novembre 2017 da manu78_it

 E' stata presentata l’ultima versione di Sophia, intelligenza artificiale il cui volto è modellato sulle fattezze di Audrey Hepburn.... Ricorda le conversazioni precedenti e impara sia da esse che dall’infinito database di informazioni che è Internet, a cui la sua intelligenza artificiale è connessa. Infine mostra fisicamente le proprie reazioni agli stimoli, tramite 65 diverse espressioni facciali.... la sensazione che Sophia restituisce all’interlocutore è impressionante. Si ha forse per la prima volta la sensazione di avere a che fare con un essere senziente e autonomo, non più con un programma le cui azioni sono ridotte a un numero, per quanto ampio, di possibili risposte predeterminate. Tramite la sua logica, l’androide arriva velocemente a porsi domande che somigliano alla riflessione umana sul concetto di identità

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Francesco il 15/11/17 alle 10:40 via WEB
L'allarme sulle intelligenze artificiali è stato lanciato da più parti, anche dalla comunità scientifica, quindi c'è poco da scherzare sull'argomento.
 
agnese_740
agnese_740 il 15/11/17 alle 10:42 via WEB
Scusami, ma pur evoluta che sia in intelligenza artificiale è comunque dipendente da noi, il pensiero autonomo è qualcosa che va definito, perché già ora esistono sistemi che autonomamente dato un insieme di ingressi elabora un uscita. Certo non hanno il viso di una donna e quindi sono meno spaventosi. Non è l’intelligenza artificiale che deve spaventare, ma la mano di chi la crea.
 
mimma_serena
mimma_serena il 15/11/17 alle 10:44 via WEB
L'allarme è solo una bufala di giornalisti incompetenti. Nessuna persona davvero intelligente può pensare che la mente umana sia qualcosa di riproducibile con un programma, per quanto raffinato sia.
 
 
narconon_70
narconon_70 il 16/11/17 alle 13:51 via WEB
Ormai l'intelligenza artificiale è persino superata e si parla di Deep Learning. Non solo le reti neurali artificiali simulano perfettamente la coscienza ma potranno essere miliardi (si, miliardi) di volte più potenti e intelligenti di noi grazie ai processori quantistici. Questa è già realtà nei laboratori di Amazon, Google...
 
   
sergio_410.it
sergio_410.it il 16/11/17 alle 13:57 via WEB
Semmai i core tensor di Google sono un passo avanti nel deep learning. Non credo che i processori quantistici siano gli strumenti più adatti a scopi simili. Semmai, se non erro esistono ricerche e progetti di simil neuroni organici. Il punto rimane sempre e comunque uno, a che scopo? Da una parte esiste la ricerca per la comprensione delle dinamiche del nostro cervello. Dall'altra l'esigenza di asservire alcune funzioni specifiche e proprie di una parte del nostro cervello. Credo che il traguardo non sia una intelligenza artificiale fine a se stessa, ma l'estensione della nostra, il salvataggio, il trasferimento. Sul fatto che le reti neurali simulino la coscienza, mi informerò, ma non ero al corrente di traguardi simili se non in specifiche condizioni di laboratorio (sistema chiuso e finito). Che i sistemi di oggi siano più potenti non ci piove, che si possa ridiscutere il concetto di coscienza alla luce della nostra recente evoluzione sociale altrettanto. che ci sia ancora tanta strada da fare però credo sia palese.
 
mi_piaci15
mi_piaci15 il 16/11/17 alle 13:52 via WEB
Io mi chiedo se noi abbiamo creato loro....loro cosa creeranno?
 
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