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“Così rischia di scomparire una professione”

Post n°7702 pubblicato il 16 Giugno 2020 da giulia_770.it

Le proteste delle guide turistiche da nord a sud

Già dai primi giorni dell’arrivo del Covid-19 in Italia si era compreso che, all’interno del settore culturale, le guide turistiche sarebbero state tra le professioni più esposte alla crisi economica. Per la chiusura totale di musei, istituzioni, monumenti e siti culturali e, ancor prima, per la sparizione dei turisti stranieri. Anche ora che tanti musei hanno riaperto, proprio a causa delle nuove norme anti-contagio le visite guidate sono state impedite – evitando così gruppi e assembramenti – spesso sostituendole con podcast e voci registrate. Una simile situazione ha messo in ginocchio il settore.

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Con la manifestazione le guide vogliono portare all’attenzione del Governo le problematiche che affliggono la loro categoria da tempo, ma che diventano ancora più critiche in questa situazione: il pericolo che la profonda crisi innestata dal Covid venga esacerbata dall’esclusione delle guide dai siti in cui prima lavoravano”, ha dichiarato Isabella Ruggiero, presidente nazionale dell’AGTA Associazione Guide Turistiche Abilitate. “Infatti, nell’ambito delle limitazioni post Covid-19, le direzioni di alcuni siti stanno vietando completamente le visite guidate (anche laddove gli spazi le renderebbero possibili) o le stanno limitando alle guide interne. In pratica, la crisi da Coronavirus rischia di distruggere completamente la professione di guida nei prossimi anni, se lo Stato non interviene immediatamente a garantire il diritto di esercitarla in tutti i luoghi della cultura pubblici: aree archeologiche, musei, chiese, mostre, ecc”. E ha concluso: “in un mese siamo passati dal problema dell’overtourism a quello delle città vuote. Ora in molti si stanno rendendo conto di quanto influiva il turismo sull’intera economia italiana: non solo su chi ci lavora direttamente, ma su tutto l’indotto. Guide e accompagnatori vogliono tornare a lavorare. Siamo persone che amano la propria professione, che la svolgono con passione ed energia e che per anni hanno contribuito con il lavoro e con le tasse all’economia attiva del paese. Chiediamo al Governo di sostenerci in un momento di crisi della quale nessuno è responsabile, per poter essere ancora in grado di valorizzare e promuovere il nostro patrimonio e il nostro territorio quando il turismo riprenderà“.

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