A R T E

Qualcuno provi a spiegare al buon Flavio che in Italia quelli che hanno fatto i soldi solo grazie al loro talento e a un grande impegno si contano sulle dita di una mano. Lui e i suoi compagni di merende possono darsi tutte le arie da self made men che vogliono, ma resta il fatto che la quasi totalità dei nostri problemi economici si deve alla totale assenza di una classe imprenditoriale. Da noi, la parola "imprenditore", nella stragrande maggioranza dei casi, indica qualcuno che in un modo o in un altro appartiene a due sole categorie: la prima, formata da gente nata benestante o divenuta tale in modo più o meno illecito, che finge di impegnarsi in qualche titanica impresa industriale, sostenuta a gran voce da qualche mass media schierato e da qualche politico già messo a libro paga prima ancora di essere eletto, che si rivela nel tempo essere solo un modo di spillare palate di soldi allo Stato....La seconda, comprendente una miriade di piccoli bottegai per lo più ignorantissimi e ottusissimi, che sanno fare solo una cosa e non si sono mai interessati di altro, non hanno nessun progetto e nessuna prospettiva tranne quella di accumulare soldi e spenderli in inutili status symbols, hanno sempre schifato ogni forma di ricerca e innovazione e, così facendo, sono riusciti a disperdere in pochi decenni un know-how accumulato in diversi secoli, facendosi superare, nella qualità delle manifatture, perfino dai cinesi. Non è questione di invidia. E che, oggettivamente, a livello umano, fate proprio schifo.