IL BLOG DEI MISTERI

ECCO IL MOTIVO PER CUI FU ELETTO PAPA CELESTINO V


Per spiegare al meglio la misteriosa storia di Papa Celestino V bisognerebbe partire da molto lontano, addirittura dal sacro romano impero fondato da Ottone I. Quell'Impero infatti ebbe molta influenza sull'italia centrale e sul pontificato. Di fatto l'Italia centrale e settentrionale era entrata a far parte dell'impero Germanico. In quell'impero, la chiesa pontificia difendeva ad ogni costo la sua indipendenza dall'imperatore. In italia la lotta per l'indipendenza dall'impero si chiamava Guelfi. I sostenitori invece di una chiesa che voleva farsi dipendente dell''impero si chiamavano Ghibellini. In toscana vi erano due tipi di guelfi, i guelfi neri e i guelfi bianchi. Dante Alighieri apparteneva ai secondi. I Guelfi bianchi erano sostenitori dell'indipendenza del papa e dei vescovi, ma non mettevano in discussione l'istituzione della chiesa come invece volevano fare i guelfi neri. In questo contesto complicato di rivalità grandi e piccole a noi interessano quelle grandi che ora andremo a spiegare.Nel 1292, con la morte di Papa Niccolò IV, il trono pontificio rimase improvvisamente vacante. Fu una data particolarmente cruciale in quanto la peste tardò l'elezione del nuovo Papa. Questo Ritardo iniziò a fare gola a tutti coloro che intendevano far vincere il proprio candidato per arrivare prima al soglio pontificio. Il più pericoloso dei concorrenti era un porporato affiliato all'Impero germanico. Se fosse salito al trono, il sogno dell'impero di arrogarsi anche il potere temporale della chiesa si sarebbe realizzato in pieno.Bisognava dunque affrettarsi nella scelta ed impedirlo ad ogni costo. Bisognava al più presto chiudere la questione della sede vacante, anche altri Re infatti si erano mostrati ingerenti. Il Re di napoli si permise addirittura di entrare nel Conclave dei cardinali che si tenne a Perugia. Fu cacciato con sdegno dagli stessi porporati che non vollero credere a questa ingerenza.L'aria di fiducia tra gli stessi porporati si era fatta pesantissima.Intanto un certo frate eremita Pietro da Morrone, non faceva che sottolineare il pericolo che la chiesa stava correndo, inviando missive presso alcuni cardinali concorrenti al trono. Uno di questi Latino Malabranca ebbe l'intuizione geniale. Se sul trono infatti, fosse salito un non porporato il problema della successione pontificia pulita sarebbe stato risolto, in quanto soltanto un non porporato poteva essere totalmente libero dalle influenze monarchiche e soprattutto imperiali.Naturalmente molti partecipanti al sacro collegio non furono d'accordo con questa soluzione e probabilmente non lo erano perchè nutrivano i loro interessi. Alla fine il conclave riuscì a votare nella persona di Pietro da Morrone il nuovo Papa non porporato con il nome di Celestino V. L'indipendenza della chiesa cattolica era stata così assicurata, ma non con essa un pontificato tranquillo. Si sarebbe infatti rivelato il pontificato più ostacolato della storia. Dal mondo dei cardinali provennero numerose calunnie e critiche nei confronti del nuovo Papa. Accusato di fare una politica fin troppo ispirata all'ascetismo, questa accusa che trovava effettivamente fondamento aveva in realtà dietro altri scopi : far cadere il Papa.  Tutti i cardinali che avevano legami con le varie Monarchie iniziarono a minare la sua carriera pontificia, a rendergli insomma la vita difficile in maniera che il Papa lasciasse il trono. Tra questi cardinali c'era tuttavia un cardinale che perseguendo lo stesso scopo, lo faceva probabilmente per assicurare l'indipendenza della chiesa : era il Cardinal Caetani, ossia il futuro e successore Papa Bonifacio VIII. Fu infatti il cardinal Caetani che entrando in stretto contatto con Papa Celestino V, grazie alla sua esperienza e conoscenza del diritto canonico, riuscì a mostrargli la strada per procedere all'abdicazione. Non sappiamo se questa abdicazione fu imposta al pontefice o questi effettivamente, stufo di tante angherie, decise di accettarle. Probabilmente l'anzianità che egli portava sulle sue spalle ci fa pensare alla seconda ipotesi. Ma in realtà se si legge bene la storia si giunge facilmente alla verità. La fuga di Celestino V la dice lunga su quanto questa abdicazione fosse stata imposta, la successiva cattura e poi l'angusta prigionia nella piccolissima cella del castello di Fumone ci dice il resto. Quel Papa non voleva abdicare, e non solo non intendeva farlo, voleva compiere la sua missione di rinnovamento spirituale della chiesa fino in fondo, ma era troppo pericoloso lasciarlo lì con quelle buone intenzioni. Bisognava assicurare il trono a qualche cardinale di potere, un cardinale con le palle che avrebbe assicurato la successione del trono pontificio alla chiesa cattolica anche per i Pontefici a venire.In nome dell'indipendenza del potere temporale della chiesa Clestino V fu sacrificato e strumentalizzato come Papa di comodo per ottenerla.