... non mi capita spesso di prendere la metropolitana a milano, nonostante io ci venga tutti i giorni per lavoro, ma questa mattina ho deciso di lasciare la macchina, in questa giornata congestionata dal cielo colmo di nubi.L'impatto con l'ingresso della metro non è mai bello, almeno nelle stazioni di periferia, il colore scuro delle pareti e quello sbiadito del "rosso" che indica la linea, contrasta fortemente con l'odore di croissant che esce dal piccolo bar appena prima le scale. Gente triste con teste chine si affanna a scendere le scale mentre si sente lo stridolio del fermarsi del treno.Il vagone è uno di quelli "nuovi", come lo chiamerebbe un esperto pendolare, ma pur essendo di un colore chiaro, sembra voler portare con se l'aria cupa e triste della stazione che ha appena abbandonato. Ora le faccie ancora più tristi frugano fra i vali giornali appena presi, qualcuno con aria assorta legge un libro, credo fosse "Sulla Strada" di Jack Kerouac. Distolgo gli occhi dalla copertina del libro, e tiro su lo sguardo verso le innumerevoli locandine pubblicitarie appese nel vagone, c'è chi vende case da sogno, chi invece sembra volerti regalare soldi semplicemente portando la tua busta paga, e in mezzo, quasi a stonare, il cartello di un numero di un telefono amico, pronto ad aiutare chiunque si senta "solo".Che tristezza, ma non ovviamente per il telefono amico, ma per come è la nostra società, fatta da ta belle case.. belle macchine ... tanti soldi... ma anche da un'immensa solitudine...Ghost
Soli in mezzo alla folla...
... non mi capita spesso di prendere la metropolitana a milano, nonostante io ci venga tutti i giorni per lavoro, ma questa mattina ho deciso di lasciare la macchina, in questa giornata congestionata dal cielo colmo di nubi.L'impatto con l'ingresso della metro non è mai bello, almeno nelle stazioni di periferia, il colore scuro delle pareti e quello sbiadito del "rosso" che indica la linea, contrasta fortemente con l'odore di croissant che esce dal piccolo bar appena prima le scale. Gente triste con teste chine si affanna a scendere le scale mentre si sente lo stridolio del fermarsi del treno.Il vagone è uno di quelli "nuovi", come lo chiamerebbe un esperto pendolare, ma pur essendo di un colore chiaro, sembra voler portare con se l'aria cupa e triste della stazione che ha appena abbandonato. Ora le faccie ancora più tristi frugano fra i vali giornali appena presi, qualcuno con aria assorta legge un libro, credo fosse "Sulla Strada" di Jack Kerouac. Distolgo gli occhi dalla copertina del libro, e tiro su lo sguardo verso le innumerevoli locandine pubblicitarie appese nel vagone, c'è chi vende case da sogno, chi invece sembra volerti regalare soldi semplicemente portando la tua busta paga, e in mezzo, quasi a stonare, il cartello di un numero di un telefono amico, pronto ad aiutare chiunque si senta "solo".Che tristezza, ma non ovviamente per il telefono amico, ma per come è la nostra società, fatta da ta belle case.. belle macchine ... tanti soldi... ma anche da un'immensa solitudine...Ghost