Oggi dalle colonne del quotidiano locale, ho appreso con ilarità questa notiziuola…già uno con un cognome bignasca(minuscolo doveroso), sa di qualcosa di montato, come la panna e la crema, in quei involucri vuoti di pasta choux, chiamati bignè…certo è che non si finisce mai di leggere cazzate… COMO «Un muro da 50 milioni di franchi per risolvere i tre problemi del Canton Ticino: frontalieri, immigrati irregolari e criminalità in arrivo dall'Italia». E' l'ennesima provocazione targata Giuliano Bignasca lanciata dal leader della Lega dei Ticinesi dalle colonne de "Il Mattino": delimitare con un muro invalicabile il confine tra Ticino e Italia, e in particolare con Varesotto e Comasco. Il piano di Bignasca punta a mettere un freno, nelle intenzioni di chi ha formulato l'incredibile proposta, non solo all'arrivo di clandestini, ma anche all'incremento dei frontalieri e alle incursioni dei criminali ai danni delle attività delle fascia di confine. «Visto che il numero dei frontalieri continua ad esplodere, con 55mila unità ufficiali, senza il "nero", e lo stesso discorso vale per i padroncini, come pure per la criminalità d'importazione e i finti asilanti, è ora di venirne ad una soluzione. È chiaro - scrive Bignasca - che la prima misura da prendere è, come da tempo predicano la Lega e il Mattino(giornale ticinese e non di Napoli), blindare le frontiere, ormai ridotte a dei colabrodo! E per blindare le frontiere, il modo più efficace ed anche economico è quello di costruire un bel muro». Parole accompagnate da un piano d'azione e persino dal conto economico del progetto. «Serve un muro che ci separi dalla Fallitalia e da tutta la criminalità d'importazione che entra in Ticino. Ebbene, - chiarisce Bignasca - costruire un muro, della lunghezza di 25 chilometri, alto quattro metri e dello spessore di 50 centimetri, costa circa 50 milioni di franchi, espropri compresi. Si tratterebbe, ovviamente, di un investimento "una tantum", fatto salvo per le spese di manutenzione». «Il muro - aggiunge il leader della Lega dei Ticinesi - con poche entrate ben sorvegliate 24 ore su 24, permetterebbe inoltre di risparmiare sui controlli in dogana, utilizzando le risorse così liberate per potenziare la sicurezza all'interno della Svizzera».
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Oggi dalle colonne del quotidiano locale, ho appreso con ilarità questa notiziuola…già uno con un cognome bignasca(minuscolo doveroso), sa di qualcosa di montato, come la panna e la crema, in quei involucri vuoti di pasta choux, chiamati bignè…certo è che non si finisce mai di leggere cazzate… COMO «Un muro da 50 milioni di franchi per risolvere i tre problemi del Canton Ticino: frontalieri, immigrati irregolari e criminalità in arrivo dall'Italia». E' l'ennesima provocazione targata Giuliano Bignasca lanciata dal leader della Lega dei Ticinesi dalle colonne de "Il Mattino": delimitare con un muro invalicabile il confine tra Ticino e Italia, e in particolare con Varesotto e Comasco. Il piano di Bignasca punta a mettere un freno, nelle intenzioni di chi ha formulato l'incredibile proposta, non solo all'arrivo di clandestini, ma anche all'incremento dei frontalieri e alle incursioni dei criminali ai danni delle attività delle fascia di confine. «Visto che il numero dei frontalieri continua ad esplodere, con 55mila unità ufficiali, senza il "nero", e lo stesso discorso vale per i padroncini, come pure per la criminalità d'importazione e i finti asilanti, è ora di venirne ad una soluzione. È chiaro - scrive Bignasca - che la prima misura da prendere è, come da tempo predicano la Lega e il Mattino(giornale ticinese e non di Napoli), blindare le frontiere, ormai ridotte a dei colabrodo! E per blindare le frontiere, il modo più efficace ed anche economico è quello di costruire un bel muro». Parole accompagnate da un piano d'azione e persino dal conto economico del progetto. «Serve un muro che ci separi dalla Fallitalia e da tutta la criminalità d'importazione che entra in Ticino. Ebbene, - chiarisce Bignasca - costruire un muro, della lunghezza di 25 chilometri, alto quattro metri e dello spessore di 50 centimetri, costa circa 50 milioni di franchi, espropri compresi. Si tratterebbe, ovviamente, di un investimento "una tantum", fatto salvo per le spese di manutenzione». «Il muro - aggiunge il leader della Lega dei Ticinesi - con poche entrate ben sorvegliate 24 ore su 24, permetterebbe inoltre di risparmiare sui controlli in dogana, utilizzando le risorse così liberate per potenziare la sicurezza all'interno della Svizzera».