Oltre l'orticello

Trivelle SI, trivelle NO....


 Domenica 17 si voterà per il referendum battezzato "sulle trivelle", indetto su richiesta di 9 regioni. Come dovrebbe essere noto, il referendum ha validità solo se la partecipazione raggiunge il 50%+1 degli aventi diritto. Altrettanto noto dovrebbe essere il fatto che, per ogni referendum abrogativo, si può votare SI (per abrogare quanto previsto dal quesito posto) oppure NO (per mantenere ciò che è attualmente in vigore). Ho scritto "dovrebbe" perché in realtà tutta una serie di furbacchioni ha deciso che esista una terza possibilità: l'astensione. Astensione mirata a far fallire il referendum per il mancato raggiungimento del quorum, lasciando quindi in vigore l'esistente, esattamente come se si votasse NO. Praticamente una possibilità per il SI e due per il NO. E' del tutto evidente che ciascuno possa decidere di non andare a votare, proprio come per le elezioni, ma che questa suggestione venga esercitata da persone delle istituzioni, in questo caso dal Governo, mi pare francamente indecente. L'esercizio del voto è il momento più alto che esista in una vera democrazia e le istituzioni dovrebbero adoperarsi affinché venga esercitato e non disatteso. Certo che, confrontando le regole per le elezioni e quelle per i referendum, qualche serio ragionamento andrebbe fatto: nelle prime con il 15-16% di voti reali si può governare un paese, mentre per i referendum serve la partecipazione di almeno il 50%+1 degli aventi diritto. Le ragioni del SI e del NO mi paiono ben esposte nel link che propongo: http://www.repubblica.it/ambiente/2016/03/18/news/trivelle_scheda_no_si_referendum-135754360/ Concludendo: poco mi importa se voterete SI, come farò convintamente io, oppure NO; l'importante è che andiate a votare esprimendo i vostri convincimenti. Sarebbe un bel segno di civiltà. Gianni