Oltre l'orticello

Pensiero unico? Macchè!


 La libertà è, o dovrebbe essere, la più alta aspirazione di ogni essere umano. Essere liberi significa, in senso generale, non dipendere da qualcun altro. In nessun caso. Ciò non significa che non si possa o debba interagire con questo qualcun altro. C'è da dire che ciascuno fornisce una propria interpretazione della libertà, spesso associandola ad un interesse particolare e personale, cambiando magari idea se l'interesse riguarda gli altri. D'altronde, si dice che solo gli stolti non cambiano mai idea. Dipende però dalla frequenza del cambiamento, mi permetto di azzardare. La libertà di pensiero rappresenta, a mio modestissimo parere, la madre di tutte le libertà. Mi permetto di sottoporre una poesia dello straordinario Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, che esprime il concetto in modo chiaro e con un centinaio di anni di anticipo. La libbertà de pensiero   Un Gatto bianco,ch'era presidente der circolo der Libbero Pensiero, sentì che un Gatto nero, libbero pensatore come lui, je faceva la critica riguardo a la politica ch'era contraria a li principi sui. -Giacché nun badi a li fattacci tui, -je disse er Gatto bianco inviperito- Rassegnerai le propie dimissione E uscirai da le file der partito: ché qui la poi pensà libberamente come te pare a te, ma a condizzione che t'associ a l'idee der presidente e a le proposte de la commissione! -E' vero, ho torto, ho aggito malamente...- Rispose er Gatto nero. E pe' restà ner Libbero Pensiero Da quela vorta nun pensò più gnente.   Gianni