Post n°24 pubblicato il 20 Giugno 2011 da gioppokr
Laudes creaturarum (o Cantico di frate Sole)
Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore er onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se confano, et nullu hòmo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor Io frate sole, lo qual’è ìorno, et alIumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle: in ceIu I’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore,per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per Io quale a le tue creature dài.sustentamento.
Laudato sì’, mì’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretìosa et casta
Laudato si’, mi Signore, per frate focu, per Io quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si’, mi’ Sìgnore, per quelli che perdonano per lo tuo amore et sostengo infirmìtate et tribulatione.
Beati quelli che ‘l sosterranno in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’ mi Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a cquelli che morrano ne le peccata mortali; beati quelli che trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte secunda no ‘I farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.
Qualche giorno addietro, il 20 maggio 2010, mi sono recato assieme a persone a me care, al lago di Orta ed all'isola di S. Giulio piccolo gioiello della natura che si trova a circa 400 metri da una delle sponde del lago.
Lo splendido paesaggio, la giornata piena di sole e gli edifici che ricordano tempi ormai andati per sempre mi hanno commosso come ormai poche volte accade.
Voglio inserire in questo mio blog notizie ed immagini raccolte ed un insieme di foto scattate, da me montate ed accompagnate da musiche struggenti.
.....Orta San Giulio è un comune di 1.161 abitanti della provincia di Novara, inserito nella lista dei i borghi più belli d'Italia ed insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano. Orta è situata su una penisola al centro della sponda orientale dell'omonimo lago, a 45 chilometri dal capoluogo Novara. La storia della città di Orta è intimamente legata a quella del territorio del Lago d'Orta. Lo stemma del comunereca la scritta Hortus Conclusus (giardino chiuso), da cui il nome Orta deriva. Il centro di Orta, completamente dedicato ai pedoni, è caratterizzato da viuzze strette molto pittoresche: la principale corre parallela alla riva del lago e si interseca con alcune ripide viette che si allontanano dal lago portando verso il Sacro Monte (Patrimonio Mondiale dell'UNESCO) o verso l'ampia zona dei parcheggi. Da un lato della piazza principale (piazza Motta), dalla quale partono le imbarcazioni dirette all'Isola di San Giulio, si trova la salita della Motta alla cui sommità è posta la parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1485 e ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo. Fa parte del comune di Orta San Giulio l'unica isola del Lago d'Orta, l'Isola di San Giulio. Lunga 275 metri e larga 140 dista dalla riva circa 400 metri. L'isola è dominata dall'edificio del Seminario, costruito nel 1844 sulle rovine del castello. Nel seminario si trova ora un convento di suore benedettine di clausura, il Monastero Mater Ecclesiae. Le suore sono dedite a "lavori manuali e all'ospitalità spirituale". Dal 1984 presso il convento ha sede la "Scuola di restauro di tessuti e arazzi" collegata all'Opificio delle pietre dure di Firenze. Sull'isola si trova anche la Basilica di San Giulio, dalla facciata e dall'esterno romanico mentre l'interno fu rimaneggiato nel XVIII secolo.
.....Le indagini archeologiche hanno dimostrato l'antichità della presenza umana, attestata dal Neolitico all'Età del Ferro. Secondo la leggenda della vita di San Giulio in età romana il sito sarebbe stato abbandonato. È possibile però, benché manchino riscontri archeologici, che l'isola fosse un centro cultuale precristiano. Ciò spiegherebbe, sia il motivo per cui l'evangelizzatore decise di costruirvi, verso il 390, la prima chiesa, sia il simbolo adombrato dalla leggendaria infestazione di serpi e draghi. Tali rettili sarebbero quindi una allegoria del Male e, nel caso specifico, del paganesimo. Le indagini archeologiche hanno messo in luce i resti di un'antica chiesa, datata tra la fine del V ed il VII secolo, fornendo base storica alla Leggenda.
Nell'Alto Medioevo la posizione strategica rese l'isola un importante centro difensivo. Una tradizione, tuttora dibattuta, identifica nel castello dell'isola, il castrum edificato da vescovo di Novara Onorato, citato dal poeta e vescovo di Pavia Ennodio (lib. II Carm.).
In epoca longobarda l'isola era certamente fortificata e, secondo la testimonianza di Paolo Diacono, vi risiedette il Duca Mimulfo. Gli eventi bellici del 962, quando l'imperatore Ottone I assediò sull'isola per mesi la regina Willa moglie di Berengario II re d'Italia, portarono forse alla distruzione della chiesa primitiva.
Dal 1219 i Vescovi di Novara assunsero la piena sovranità sul territorio della Riviera di San Giulio, di cui l'isola era il centro religioso e amministrativo. Le attività economiche si spostarono però gradualmente verso il vicino borgo di Orta, che nel corso del XVII secolo finì per dare il nome al lago, che nel medioevo era noto come Lago di San Giulio. L'occupazione del castello ebbe un ruolo decisivo durante le turbolenze che videro gli abitanti della Riviera difendere accanitamente la propria libertà contro le scorrerie delle milizie mercenarie provenienti dal vicino Ducato di Milano nella prima metà del Cinquecento. Nel 1841 il castello medievale fu abbattuto per far posto al nuovo grande Seminario Vescovile.
Una strada pedonale percorre l'intero perimetro dell'isola costeggiando le antiche case dei canonici, una delle più antiche fu di proprietà di Cesare Augusto Tallone, costruttore di pianoforti artigianali e accordatore di Arturo Benedetti Michelangeli. Ogni anno vi si tiene un'apprezzata rassegna di concerti.
Nel 1973 venne fondato sull'isola un monastero benedettino, il monastero Mater Ecclesiae, nel quale vengono svolte importanti ricerche, studi e traduzioni di testi antichi. Il monastero ha anche un laboratorio di restauro e centro di ricerca e studio sui tessuti antichi. Da alcuni anni il monastero ha sede nell'ex seminario.
Poeti, filosofi e pensatori affascinati dalla bellezza e dalla pace dei luoghi hanno scritto parole e versi sublimi su questo angolo intatto d'Italia
.....
Balzac: "Un delizioso piccolo lago ai piedi del Rosa, un'isola ben situata sull'acque calmissime, civettuola e semplice, (...). Il mondo che il viaggiatore ha conosciuto si ritrova in piccolo modesto e puro: il suo animo ristorato l'invita a rimanere là, perché un poetico e melodioso fascino l'attornia, con tutte le sue armonie e risveglia inconsuete idee....è quello, il lago, ad un tempo un chiostro e la vita...."
Piero Chiara: "Orta, acquarello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti l'isola di San Giulio, simile all'aero purgatorio dantesco, esitante fra acqua e cielo"
L. M. Ragg: "È uno dei pochi angoli d'Italia rimasti ancora immuni dal rumore del moderno progresso”
.....E per finire una poesia di Montale malinconica e sognante:
.......Sul lago d'Orta.......
Le Muse stanno appollaiate sulla balaustra appena un filo di brezza sull'acqua c'è qualche albero illustre la magnolia il cipresso l'ippocastano la vecchia villa è scortecciata da un vetro rotto vedo sofà ammuffiti e un tavolo da ping-pong. Qui non viene nessuno da molti anni. Un guardiano era previsto ma si sa come vanno le previsioni. E' strana l'angoscia che si prova in questa deserta proda sabbiosa erbosa dove i salici piangono davvero e ristagna indeciso tra vita e morte un intermezzo senza pubblico. E' un'angoscia limbale sempre incerta tra la catastrofe e l'apoteosi di una rigogliosa decrepitudine. Se il bandolo del puzzle più tormentoso fosse più che un'ubbia sarebbe strano trovarlo dove neppure un'anguilla tenta di sopravvivere. Molti anni fa c'era qui una famiglia inglese. Purtroppo manca il custode ma forse quegli angeli (angli) non erano così pazzi da essere custoditi.
Scavando nei ricordi mi è venuta in mente questa bella ed amata città dove ho vissuto i miei studi e la mia gioventù e da dove sono andato via, per motivi di lavoro 36 anni fa. In effetti abito a soli 220 km. di distanza ma rivedo questa mia città meno di una volta l'anno. mi accorgo che più passano gli anni più cresce il rimpianto per essermi allontanato definitivamente, anche se, tutto sommato, non mi è andata poi tanto male. Le nostalgie fanno sempre male, ne parlo con voi (ma chi mi leggerà!) che non siete obbligati ad ascoltarmi o leggermi.
« Messana nobile Siciliae caput »
Messina è una città detta anche "porta della Sicilia" e anticamente Zancle e Messana. Sorge nei pressi dell'estrema punta nordorientale della Sicilia (Capo Peloro) sullo Stretto che ne porta il nome. La città ha 243.381 abitanti ed è la terza città della Sicilia. Messina è il tredicesimo comune d'Italia per numero di abitanti e su di esso e,sulla dirimpettaia Reggio Calabria gravita la vasta regione siculo-calabra dello Stretto. Il suo porto è il primo in Italia per numero di passeggeri in transito e sesto per traffico crocieristico. Ricostruita totalmente dopo il catastrofico sisma e maremoto del 1908, e parzialmente riedificata a seguito dei bombardamenti anglo-americani della seconda guerra mondiale, la città presenta un impianto urbanistico regolare caratterizzato da vie ampie e rettilinee. Con il suo porto, è scalo dei traghetti per il Continente, importante e storica sede universitaria, fondata nel 1548, (la seconda in Sicilia per anno di fondazione), importante centro della cantieristica navale e del crocierismo e frequentato centro turistico e balneare. L'Area metropolitana di Messina, istituita nel 1986 e delimitata con decreto dalla Regione Siciliana nel 1995, comprende 51 comuni su una superficie di 1.135 km², che in una ininterrotta conurbazione costiera di quasi 150 chilometri vanno dalla piana di Milazzo alla baia di Taormina e Giardini-Naxos, includendo le Isole Eolie. Questa area conta 479.404 abitanti, 66.539 dei quali risiedono nella fascia di gravitazione ionica e 166.542 in quella tirrenica. In fase di progetto istituzionale è l'Area metropolitana dello Stretto, che porterà alla fusione dei sistemi sovracomunali messinese e reggino. Questa area, sebbene il versante calabrese non sia ancora stato delimitato, dovrebbe attestarsi intorno agli 885.000 abitanti su una superficie di 2.000 km².
Non sono purtroppo in grado di descrivervi le bellezze e lo spirito della città, motivo per cui vi esorto a visitarla anche perchè ha un primato: nel campanile del suo famoso Duomo, alto 48 metri alla torre e 60 metri alla cuspide, è installato l'orologio astronomico più grande del mondo. Costruito negli anni '30 del 1900 dalla ditta Ungerer di Strasburgo per volere dell'Arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino, presenta numerosi automi meccanici che ricordano i momenti più importanti della storia civile e religiosa della città e che ogni giorno, a mezzogiorno, si animano. L'orologio possiede inoltre un grande globo che indica le fasi lunari, un calendario perpetuo ed un calendario astronomico che riproduce fedelmente le posizioni dei pianeti in relazione alle varie costellazioni.
Fin da ragazzo, quando ebbi la fortuna di visitarlo, mi ha sempre affascinato un sito archeologico perfettamente conservato, che si trova nel cuore della Sicilia. Si, voglio parlarvi dello splendore del sito ma il mio primo scopo è quello di ricordare a me stesso e se vorrete leggermi, a tutti voi, della mia splendida Sicilia che porto e porterò sempre nel cuore anche se ormai ci manco (salvo brevi visite) da 36 anni.*******Nei pressi di Piazza Armerina (EN), in Sicilia, esiste un tesoro architettonico chiamato Villa Romana del Casale. E' una villa tardo-romana perfettamente conservata che dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.Scoperto da Gino Vinicio Gentili, che nel 1950 ne intraprese l'esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del posto, l'impianto della sontuosa abitazione – sorta su una più antica fattoria – fu inizialmente datato non prima della metà del IV secolo (fu lo stile dei mosaici a suggerirgli il periodo). Successivamente lo stesso studioso assegnò la villa all'età tetrarchica (285-305). Secondo il Bandinelli la villa va datata al primo venticinquennio del IV secolo. Nei famosi mosaici della villa lavorarono maestranze africane (e forse anche romane, come testimoniano alcuni motivi di derivazione sicuramente urbana) per un insieme di circa 3500 m². Gli esami sulle murature hanno datato la villa e i mosaici stessi a una successione di tempi che va all'incirca dal 320 al 370.Tra i resti della villa si individuano quattro nuclei separati, posti sul declivio collinare e in leggera ascensione, ciascuno di diverso orientamento assiale, ma strettamente connessi tra loro: -ingresso monumentale a tre arcate con cortile a ferro di cavallo (ambienti 1-2); -corpo centrale della villa, organizzato intorno ad una corte a peristilio quadrangolare, dotata di giardino con vasca mistilinea al centro (ambienti 8-39); -grande trichora preceduta da un peristilio ovoidale circondato a sua volta da un altro gruppo di vani (ambienti 47-55) complesso termale, con accesso dall'angolo nord-occidentale del peristilio quadrangolare (ambienti 40-46). Molte delle sale della residenza presentano il pavimento con mosaici figurati in tessere colorate. Le differenze stilistiche fra i mosaici dei diversi nuclei sono molto evidenti. Questo, tuttavia, non indica necessariamente un'esecuzione in tempi diversi, ma probabilmente maestranze differenti. Secondo una prima ipotesi il proprietario della villa sarebbe stato addirittura il tetrarca Massimiano (285-305), ritiratosi qui dopo la sua abdicazione. Gli studi storici successivi hanno tuttavia dimostrato che Massimiano trascorse in Campania, e non in Sicilia, i suoi ultimi anni. Più di recente il proprietario della villa era stato identificato con Massenzio, figlio di Massimiano (305-312). La descrizione da me fatta penalizza lo splendore dei luoghi che vanno dunque NECESSARIAMENTE visitati. Come tutta la Sicilia d'altronde!!
Oggi giovedì 26 marzo 2009 è nato Mattia, nipotino piccolo ma proprio carino. Inserisco una foto più recente e che trovo bella. (sono di parte poichè sono suo nonno)
Cari amici, è appena trascorso il giorno che commemora la Shoah. Per non dimenticare, riflettiamo sulla foto dell'ingresso del campo di sterminio di Aushvitz: sulla sommità del cancello vi è scritto "il lavoro rende liberi".
Si dice che l'Imperatore Adriano, stanco di combattere ed appagato dalla grandezza del suo Impero, facesse costruire in Britannia una imponente fortificazione giunta fino a noi, chiamata "Vallo di Adriano" che pose in effetti i limiti a nord dell'Impero Romano. Il vallo di Adriano faceva parte del limes romano e venne costruito, più probabilmente, per prevenire le incursioni delle tribù dei Pitti che calavano da nord. Il Vallo di Adriano è diventato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1987.
In un mio recente viaggio a Milano, ho avuto modo di passare una particolare giornata sul lago Maggiore assieme ad alcune persone a me care. Ho raccolto delle splendide immagini che voglio condividere con voi.
Questo è "un gigante della Sila" nel parco Nazionale della Calabria; alcuni dei pini che lì si trovano hanno più di 300 anni e sono considerati tra i più alti d'Europa.
il 5 settembre si è sposato mio figlio; pubblico questa notizia non solo per amore paterno ma per la particolarità del matrimonio: ha infatti sposato una sua collega (anch'essa capitano di marina) e si sono sposati in alta uniforme.
se nella comunità ci sono altri casi simili chiedo cortesemente di pubblicarne la notizia e le foto. grazie
Inviato da: gioppokr0
il 29/08/2010 alle 10:13