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La villa Romana del Casale


Fin da ragazzo, quando ebbi la fortuna di visitarlo, mi ha sempre affascinato un sito archeologico perfettamente conservato, che si trova nel cuore della Sicilia. Si, voglio parlarvi dello splendore del sito ma il mio primo scopo è quello di ricordare a me stesso e se vorrete leggermi, a tutti voi, della mia splendida Sicilia che porto e porterò sempre nel cuore anche se ormai ci manco (salvo brevi visite) da 36 anni.*******Nei pressi di Piazza Armerina (EN), in Sicilia, esiste un tesoro architettonico chiamato Villa Romana del Casale. E' una villa tardo-romana perfettamente conservata che dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.Scoperto da Gino Vinicio Gentili, che nel 1950 ne intraprese l'esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del posto, l'impianto della sontuosa abitazione – sorta su una più antica fattoria – fu inizialmente datato non prima della metà del IV secolo (fu lo stile dei mosaici a suggerirgli il periodo). Successivamente lo stesso studioso assegnò la villa all'età tetrarchica (285-305). Secondo il Bandinelli la villa va datata al primo venticinquennio del IV secolo. Nei famosi mosaici della villa lavorarono maestranze africane (e forse anche romane, come testimoniano alcuni motivi di derivazione sicuramente urbana) per un insieme di circa 3500 m². Gli esami sulle murature hanno datato la villa e i mosaici stessi a una successione di tempi che va all'incirca dal 320 al 370.Tra i resti della villa si individuano quattro nuclei separati, posti sul declivio collinare e in leggera ascensione, ciascuno di diverso orientamento assiale, ma strettamente connessi tra loro: -ingresso monumentale a tre arcate con cortile a ferro di cavallo (ambienti 1-2); -corpo centrale della villa, organizzato intorno ad una corte a peristilio quadrangolare, dotata di giardino con vasca mistilinea al centro (ambienti 8-39); -grande trichora preceduta da un peristilio ovoidale circondato a sua volta da un altro gruppo di vani (ambienti 47-55) complesso termale, con accesso dall'angolo nord-occidentale del peristilio quadrangolare (ambienti 40-46). Molte delle sale della residenza presentano il pavimento con mosaici figurati in tessere colorate. Le differenze stilistiche fra i mosaici dei diversi nuclei sono molto evidenti. Questo, tuttavia, non indica necessariamente un'esecuzione in tempi diversi, ma probabilmente maestranze differenti. Secondo una prima ipotesi il proprietario della villa sarebbe stato addirittura il tetrarca Massimiano (285-305), ritiratosi qui dopo la sua abdicazione. Gli studi storici successivi hanno tuttavia dimostrato che Massimiano trascorse in Campania, e non in Sicilia, i suoi ultimi anni. Più di recente il proprietario della villa era stato identificato con Massenzio, figlio di Massimiano (305-312). La descrizione da me fatta penalizza lo splendore dei luoghi che vanno dunque NECESSARIAMENTE visitati. Come tutta la Sicilia d'altronde!!