fiori a primavera

da ISTANTANEE


Caleidoscopio Caleidoscopio è l’uomomutevole nel tempouguale mai a se stesso. Sfaccettature milleper ogni movimento,mille i suoi colori,vario il sentimento. L’uomo di ierich’io vidi nello specchiotrovo altro oggipure nell’aspetto. Chi amai ierioggi è fonte d’odioe la natura tutta intorno a memutevole è nel tempo. Calunnia Verso gentilegeneroso e vileagli orecchi tuoila voce di coluiche ti propinafalse veritàsugli innocenti. Di giustizia parla voce afflittae pregna di pietàsenza egoismisenza turbamenti. Acqua pura appareche scende da ghiacciaichiari e illuminativerso il marenel mezzo delle scorietorbide e melmosedi fabbriche industriali. Calunnia il nome suoavvelenata e falsache il cuore spezzae l’esistenza strazia.       Canne Ulula il ventoalle fruscianti cannestagliate al cielodel vespertino invernosul piccolo canaleche lo sciacquio dell’acquescioglie lievementeverso il mare. Silenzioso ascoltail cacciatoredi acqua vento e frondela musica perenneche sempre variasempre uguale e vivatra le frondose cannesi scioglie lievementeverso il mare infinita. Capizzi Dal sommo della rocciadi Capizzil’aquila mirolibrarsi sulla valle. Simile a nastroondeggiante al ventoil fiume acciottolatosi snoda lentoverde ed immototra le pietre bianchedi novembre. Miro Capizzi:piccolo paese di montagnabaciato dalle nubie schiaffeggiatodalla tramontana. Il vento cantacanta tra le nubifrastagliate e bianchedi novembre. Questo è il paeseove i viventimuoiono a cent’anni,nell’aria variopintadella primavera,privi di malanni.Castello Vecchio castellodai caduti murisotto la torremezza diroccatapure le pietret’han portato viaper case e chiesee travi sulla porta. Solo i fantasmialbergano nei vuotisotterranei androni,nelle sale immenseprive di tettie senza vita tutte,aperte al cieloe sorridenti al sole,dai venti invasee dall’acqua erose. Muri possentimuri diroccatidal tempo e dalla pioggiamuri ormai crollati. Vecchio castellodimora dei miei avidimora d’eremitie di carcerati,solenne al vento tacial vento che ti portala canzone anticasempre ugualesempre varia e vivadella montagna in cima.                                       Chiocciolìo  Chiocciola l’acquagiù nel cortilechiocciola, chiocciolanel fontanile. Chiocciola l’acqualimpida e frescagiù nel cortile:mai si riposa. Chiocciola l’acqua,chiocciola, chiocciola,chiocciola a goccesempre a quest’ora. Chiocciola l’acqua,chiocciola, chiocciola,limpida e frescasempre a quest’ora.    Cinzia  Capelli al vento,Cinzia,sigaretta in pugno,al bacio ubriacofinge di sottrarsimentre lo sguardoturgido di bramedalla finestraluccica lontanoin pieno soledalla collina al piano. Il  viso è rossogonfio ha il petto,il labbro tremanella brama ardente. Socchiude i dentie le carnose labbra,tumide al ventoche spira da ponente,e gli occhi tergedi lacrime non viste. Sulle labbra alfinesugli occhi e sulle gotes’abbatte la tempestadi baci ardentiappassionati e ubriachi. Tutta si offree tutto Cinzia tendealle carezze e ai bacidel giovane Marino. Or la canzonedolci note spandesugli appagati sensisotto la finestrache mira il monte e il pianoin piena luce,al ventoche spira da ponente.