fiori a primavera

da Istantanee


Giungla  Navigammonella giungla neratra le paludii canali e i fioriin superficie all’acquatra gli alberi marcitie le zanzare. A cielo apertoin canoa poi fummo,il sole ci abbagliòe un alito di ventofresco e voluttuosodalle scorieci purgò la pelle. Era la giunglacon le paludi i canali e i fioriin superficie all’acqua,l’inabitato ambienteda maculati amori. Vergini fummoin amplessi vergini, tornati alla natura,tornati ai nostri padri,ove scoprimmo d’essere già nudi,ove scoprimmo i nostri pudori. Rinati ci trovammoin verde paradisoormai sperdutinella giungla neratra le paludii canali e i fiori.                                     Gocciolìo  Gocciola l’acquagiù nel cortilegocciola, gocciolanel fontanile. Gocciola l’acqualimpida, frescagiù nel cortile:mai si riposa. Gocciola l’acqua,gocciola, gocciola,gocciola a goccegocciola e tace. Gocciola l’acqua,gocciola, gocciola,limpida, fresca,mai si riposa.  Illusione  Unico illusoin questo mondo infamesol’io resto. Il mondo tuttocorre sui binaricome ai tempidei nostri morti avi. Al mondo interola femmina è vendutaanima e corposolo per danaro. Non v’è regolache regoli la vita. Si brama il sessosi vuol potere e gloriail denar si adoragrande dio vivente. Saggezza grandeognun di noi terrebbese un pizzico d’amoredi potere e gloriacon lieve affannodalla vita avesse.  Kamikaze  Felice il mondo,il mondo in piena pace:questa la promessa,con lui che tornerà tra color che stannoin questa terra,ignobilispregevoli e vigliacchie destinati a perdersi eternamente tutti. Lui, il kamikaze,sarà per loromartire ed eroeprescelto dall’Immensoche tutto sa e dispone. Tre chili di tritolol’han disintegratoall’alba,il piccolo Abukir,e morte han datoa quindici bambinicome lui innocenti e ignari degli avidi disegnidi color che hannocarisma sui mortalicon promesse vane e innaturali.  Luccichio  Pisciato ho sulla terradentro un vasotra le piante nerenella notte:luccica la lunain mille stelle. Rombano i motorisull’asfaltoe penetrando vannol’autostrada. Dalla boscaglianella notte fondaun grido di civettasolitario e tetro. Gli occhi ho fissialle mille stelleche la luna inviadalla mia pisciazza.      Lupinelli  Per le vie del borgonel vespero d’estatepassava il venditoredi lupini sotto sale. “I lupinelli,i salatielli te lu mare“iva bandendoper vicoli e viuzzepoco vendendotra poveri tuguri. Correvano i bambinia comprar lupinisotto sale, acqua piovanae aromi al naturale,dal venditoreciarlatano e stanco. Queste le gioiedi color che furonovecchi bambinifuori dalla guerradentro la fameper folli deliri. “I lupinelli,i salatielli te lu mare”:vecchia cantilena e dolceodo la notte ancorquando all’infanziachiusi gli occhi ho fissi.