Orchestra Stasera in piazzasul palco c’è l’orchestraper tutti i popolani. Prova il violinola corda del lamento,la tromba a trattiallegra e scoppiettantetremola nel vento,l’arpa e il clavicembalos’accordano lontano,del flauto al fraseggiorisponde il clarinettoed il sommesso corno. Rimbombo di tamburoodi in sottofondo. Tintinnano gli ottonied eco allegra fannoagli squillanti piatti. Poi tutto tace. Ed un omettosimile a pinguinodinanzi a tuttirichiama l’attenzione. Un, due, tre. Ad un suo cennoriprende vita l’arpa,si sveglia ogni strumento;e nel coral tripudioin cielo salefestante la fanfara. Estasiati stanno i popolanie mutibeandosi dei suoniarmoniosi e lieviche l’orchestra mandanella sera stellataal vento. Pagliaccio A letto agonizzantela donna sua ha lasciato l’umile pagliaccio. Sul palco è giuntoe ridere faràgioiosamente tutti. Gli si torce il cuorenel cervello ha tenebrail pagliaccio. Il mestiere suoè ridere e far ridere:mai pensieri tristiche turbino la gioiadi chi ha pagato. Ridere faràtutta la seratagioiosamente tutti. Finisce lo spettacolo. Solitario un angolonascostodel festante mondoè suoed in silenzio piangestravolto il visoimpiastricciato il trucconegli occhi e sulla fronte. Maschera di mostroè diventatoche fa paura a séquando allo specchio mirala figura torvadi colui che in scenaridente fu il pagliaccio. Passaggio Tutti siam cresciuti ed invecchiati.Siamo rimasti tuttisenza voltoe le sembianze nostretrasformate,da lontani amici sconosciute. Eran le nostresembianze giovaniliamabili, belle,dagli anni trasformate. Degli attributi antichi serbiamo dei ricordi,solo effimere sembianze giovanili,breve passaggio della vita. Pensiero Risucchiato in vorticeubriaco della vitaandato è il tuo pensiero. Tornerà con altre spoglie,altra forma avrà. Fuggevole è passatofuggevole il pensierosenza una tracciaun ricordo o sciache illumini il camminodell’esistenza tua. Fissalo al momentocome chiodo al muroil labile pensieroche se ne va col vento. Perseguitato Perseguitatoin nome della legge. Era un brav’uomo,uno come tanti,e come tanti immuned’abietto servilismo. Essere spia non avea volutoe traditore degli amici suoi. (Chi deve non dormire per acciuffare il ladro pretende che altri porgano una celata mano a tutto vanto e gloria di chi di quella mano vile si è servito rovesciando i compiti che la norma ha dato.) Perseguitatol’han condotto a morte:stamattina si è suicidato,di tutti amico schietto,di tutti il più fidato. Peso Stanno crollandoa dieci a dieci gli annidell’esistenza mia. Come macignoche dall’alto cadeio novello Atlanteli reggo sul groppone. Avverto il pesoil peso sulle spalle.Col macigno corro verso il mare. La paura è tantasotto il greve pondo. Fingo iattanzafingo gran coraggioma la paura è tantad’andare in fondo al mare.
da ISTANTANEE
Orchestra Stasera in piazzasul palco c’è l’orchestraper tutti i popolani. Prova il violinola corda del lamento,la tromba a trattiallegra e scoppiettantetremola nel vento,l’arpa e il clavicembalos’accordano lontano,del flauto al fraseggiorisponde il clarinettoed il sommesso corno. Rimbombo di tamburoodi in sottofondo. Tintinnano gli ottonied eco allegra fannoagli squillanti piatti. Poi tutto tace. Ed un omettosimile a pinguinodinanzi a tuttirichiama l’attenzione. Un, due, tre. Ad un suo cennoriprende vita l’arpa,si sveglia ogni strumento;e nel coral tripudioin cielo salefestante la fanfara. Estasiati stanno i popolanie mutibeandosi dei suoniarmoniosi e lieviche l’orchestra mandanella sera stellataal vento. Pagliaccio A letto agonizzantela donna sua ha lasciato l’umile pagliaccio. Sul palco è giuntoe ridere faràgioiosamente tutti. Gli si torce il cuorenel cervello ha tenebrail pagliaccio. Il mestiere suoè ridere e far ridere:mai pensieri tristiche turbino la gioiadi chi ha pagato. Ridere faràtutta la seratagioiosamente tutti. Finisce lo spettacolo. Solitario un angolonascostodel festante mondoè suoed in silenzio piangestravolto il visoimpiastricciato il trucconegli occhi e sulla fronte. Maschera di mostroè diventatoche fa paura a séquando allo specchio mirala figura torvadi colui che in scenaridente fu il pagliaccio. Passaggio Tutti siam cresciuti ed invecchiati.Siamo rimasti tuttisenza voltoe le sembianze nostretrasformate,da lontani amici sconosciute. Eran le nostresembianze giovaniliamabili, belle,dagli anni trasformate. Degli attributi antichi serbiamo dei ricordi,solo effimere sembianze giovanili,breve passaggio della vita. Pensiero Risucchiato in vorticeubriaco della vitaandato è il tuo pensiero. Tornerà con altre spoglie,altra forma avrà. Fuggevole è passatofuggevole il pensierosenza una tracciaun ricordo o sciache illumini il camminodell’esistenza tua. Fissalo al momentocome chiodo al muroil labile pensieroche se ne va col vento. Perseguitato Perseguitatoin nome della legge. Era un brav’uomo,uno come tanti,e come tanti immuned’abietto servilismo. Essere spia non avea volutoe traditore degli amici suoi. (Chi deve non dormire per acciuffare il ladro pretende che altri porgano una celata mano a tutto vanto e gloria di chi di quella mano vile si è servito rovesciando i compiti che la norma ha dato.) Perseguitatol’han condotto a morte:stamattina si è suicidato,di tutti amico schietto,di tutti il più fidato. Peso Stanno crollandoa dieci a dieci gli annidell’esistenza mia. Come macignoche dall’alto cadeio novello Atlanteli reggo sul groppone. Avverto il pesoil peso sulle spalle.Col macigno corro verso il mare. La paura è tantasotto il greve pondo. Fingo iattanzafingo gran coraggioma la paura è tantad’andare in fondo al mare.