fiori a primavera

da ISTANTANEE


Petalo  Era scritto “t’amo”sul petalo di rosasecco da trent’anniper la fanciullache ora non c’è più,per la ragazza biondadagli occhi verdi e verginie teneri che fu. Il petalo di rosaviva ha conservatotra i colori scrittal’antica giovinezzatra i versi di Rimbaud,dimentico del tempoche pure è scivolato tra gli ingialliti fogli. Che scivola sui fogliche scivola su noi. Il petalo è rimastocome il primo giorno,un po’ mummificato. I capelli biondigli occhi verdi e dolci di vergine fanciullatenera che fusono scomparsicon l’età più belladi color che scrisserosul petalo di rosasecco da trent’anniun po’ mummificatotra i versi di Rimbaud:un ardente “t’amo “.Pianto Romano  Pianto Romanodetto fu quel colleove la pugna fu cruenta e forteove i Borbonidispongono alla mortegli infelicivillani di borgata,ove son giuntele camicie rossedi sangue degli eroi. Sui petti correil sangue e sulle mani,sangue gloriosodi garibaldiniche alla morte vannosconosciuti eroi. Pianto Romanodetto fu quel colleche immoto guardaor Calatafimioscuro borgoma non più per noi. Sacrario austerodi ossa degli arditimira lontanoil mare e i monti neri,ricorda ancorail grido degli alpiniche eco fannoall’avventuriero:qui facciam l’Italia,l’Italia degli eroi. Piccoli visi  Cento visipiccoli di bimbirosei e ridentitutti affascinanti. Piccoli e bellipelle vellutataguance di rosadi pesca han le labbra. Scomparirannodei bimbi i rosei visi. Andrà via con gli annila felicitàdei bimbi roseicome fior di pesco. Pioggia  Goccia d’acquache dall’alto scendesulle fogliea rinfrescar l’arsuradell’estate. Acqua piovanaacqua senza saletra le zolle scendela terra a rinfrescare.     Pupazzo  Era un pupazzoera alto e grossoera di pagliae detto fu paglino. Era minchione,minchione a tutto tondo,era vigliaccovigliacco sopra e sotto. Era un buffone si comportò da matto.Volle darsi vitama restò pupazzo. Restò  di pagliae detto fu paglino.  Quassù  Tornato son quassùtra le bianche nubirotonde e a pizzifrastagliate o tenuidel cielo. Vorrei schivarleper tuffarmi in maretra salatini e bibitedi un’hostess ridenteche rallegra il cuore in questo cielo immensoinesistente e vero. .Quiete  Sereno l’esser miovolteggia in cielo. Soffice nuvolaove lo spirto posaspinge vento leggerooltre la lunatra mondi infinitiincontaminati e muti.. Momento di quieteanche nel corpoche sereno posasul divano. Odo voci lontanovedo luci nel buio:un immenso sentire. Poi giaccionospirito e corpo sereni.