fiori a primavera

da ISTANTANEE


Tempo  Il tempo corre:claudicanti siamoin un pantano. Il desiderio restadegli incompiuti atti,d’apprendere, di fare,simili a Diovolendo diventare. Il fuoco eternoche arrovella l’uomoalfin si spegnenel mezzo del pantano. E sull’uomo tacepure il pio ricordodi color che in vitalo hanno venerato. L’eternità cercatamai conosceremo,l’eternità agognataappartiene a Dio. Temporale  Volteggiano nel cielogrigio di gennaiotorbido i gabbiani,sotto le nubiche viaggiano a brandelli,lenzuola dilaniatedal vento dell’invernonero di neve,bianche come il pane. Schioccano le chiomedegli alberi al nevischio,il tuono rombae rotola lontano,congiunge il fulminel’infinito cieloal mare e al piano.   Tifone  E’ giunto in piena notteterribile il tifone. Disastro ha sparsoe morteper le vie del borgodove miseriaera al cospettodi tutto il firmamento. In mare s’è tuffatoe dalle acque è sortoalto fino a Martemostruoso il gran tifone. Acqua terriccio e masserizie varienel cielo roteavano sospesiin mulinello vorticoso andantisopra il paesino abbandonato. Pochi minutie tutto fu risucchio. Scomparvero le casevecchie e baraccatescomparve la naturamisera d’intorno. Solo disastro resta e mortesparsi su d’un pianovile e desolato. Passato è il gran tifone. S’è sciolto e acquetatomorte spargendosu tutto il suo camminoe dove s’è fermato.    Tronco  Vecchio tronco d’albero,galleggiando vaper mare infinito dai flutti spinto o trascinatotra cento scogli aguzzi. Il vecchio troncomille bufere ha visto,e bonacce tante,mille disastridi navi in fondo al mare,ma, tronco vecchio,vecchio da mill’anniviaggia col ventogirovago sull’acque. I continenti ha vistodi ogni dimensione,ha spiato popolinegli intimi meandri.  Viaggia il vecchio troncod’albero indistintoe salutando vale stelle e il solecon lo straccio biancoimpigliato ai ramiondeggiante al vento.      Tunnel  In fondo al tunnelio vedrò la luce.Non ricorderòchi mi stava accantobrioso o triste. Tutti gli amicida me non conosciuti mi abbraccerannoe diranno: -vieni!vieni a goderequesto eterno giornodove la nottea tutti è sconosciuta,dove il solenon darà più vitadove alla nottenon seguirà l’aurora. Sulla mia tombaquesti versi scrissiquando sognaid’essere già mortoun meriggio afosonel mezzo dell’estatementre d’intornofrinivan le cicalegarrivano le rondinie la natura tuttaera in gran fermento.