MOTOGP: YAMAHA CAMBIA SIGARETTE

Post n°72 pubblicato il 10 Gennaio 2006 da gianny21821_2
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La Yamaha ha annunciato che nel 2006 il suo team ufficiale, che ha come piloti Valentino Rossi e Colin Edwards, avrà come sponsor principale la Camel.

Il segreto peggio custodito degli ultimi giorni, da oggi si può dire.
Perché dopo averlo involontariamente anticipato sul proprio sito web qualche giorno fa, stavolta la Yamaha ha cliccato sul tasto giusto.
E così, con un comunicato, è stato finalmente annunciato quell'accordo tra la casa del diapason e la Camel che solo fino a poche settimane fa sembrava pura fantascienza.
Di mezzo, il fatto che Iwata avesse accettato di finire in causa con l'ex sponsor Gauloises pur di rescindere anticipatamente il contratto che la legava al tabaccaio francese, e accontentare così –dicono le voci- Valentino, che in questo modo farebbe meno clamore passando nel 2007 ad altre sigarette e altri sport.
Contro l'accordo sembrava esserci anche il forte legame tra il cammello e il suo testimone storico Max Biaggi, che rendeva quasi impensabile il passaggio al nemico sportivo per eccellenza.
Ma evidentemente, anche i grandi amori -prima o poi- finiscono, e alle cause in tribunale c'è sempre rimedio.
Anche se di cifre nessuno parla volentieri, l'accordo si aggira tra i 13 e i 15 milioni di euro, più o meno quanto Camel avrebbe speso per correre ancora con la Honda e/o con Biaggi, e che Gauloises avrebbe investito per fare l'ultimo anno di contratto con la Yamaha.
Dell'accordo si era cominciato a discutere già a metà dicembre, quando era chiaro che Iwata avrebbe interrotto la sponsorizzazione con il Gruppo Altadis, proprietario del marchio Gauloises;
La Yamaha avrebbe corso il 2006 anche con i propri colori, ma la contemporanea disponibilità della Camel -sempre più agitata dalla difficoltà di trovare una sistemazione con Max- alla fine ha risolto le cose.
Nel prossimo anno le M1 ufficiali di Valentino Rossi e Colin Edwards saranno gialloblù: poi, si vedrà.
Anche perché oggi nessuno, in Motogp, riesce a vedere oltre il 2006.

Sportitalia.com

 
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F1: ALONSO ALLA McLAREN NEL 2007

Post n°71 pubblicato il 28 Dicembre 2005 da gianny21821_2
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Il campione del mondo in carica, Fernando Alonso, lascerà nel 2007 la Renault per sedersi su una delle Frecce d'Argento della McLaren Mercedes. La conferma ufficiale è già arrivata sia dalla scuderia, sia dal pilota.
Il campione del mondo 2005, il più giovane della storia della Formula 1, Fernando Alonso e la McLaren uniranno le forze a partire dal 2007. L"annuncio dell"ingaggio del talento spagnolo giunge solo cinque giorni dopo che le Frecce d"Argento avevano confermato il raggiunto accordo con la Vodafone. Evidentemente brucia eccome la sconfitta patita quest"anno dalla Mercedes. E allora si è deciso di strappare al "nemico" il pilota numero 1 del momento, uno dei più giovani, il più talentuoso del parco della Formula 1.
"Non abbiamo mai nascosto di voler essere i migliori" ha detto il Team Principal McLaren, Ron Dennis "e l'unico modo per raggiungere questo obiettivo era quello di assicurarsi il miglior pilota ed il miglior sponsor. E' una notizia meravigliosa per il team, per i nostri tifosi e per la stessa Formula 1, poter annunciare di esserci accordati in una manciata di giorni con uno sponsor come la Vodafone (solamente il terzo in oltre 30 anni)
e con un pilota del calibro di Fernando".
"Stiamo discutendo con i nostri attuali piloti, Kimi Raikkonen e Juan Pablo Montoja, a proposito del 2007", ha poi continuato. "Entrambi sono molto professionali, competitivi e dispongono di un grande talento. In ogni caso ora devono continuare a concentrarsi sulla stagione futura e sono sicuro che lo faranno. Il nostro obiettivo non cambia assolutamente: vogliamo vincere tante gare e, magari, arrivare ad avere, nel 2007, due campioni mondiali seduti sulla nuova Vodafone McLaren Mercedes ".
Dello stesso parere Norbert Haug, vice presidente di tutte le attività sportive targate McLaren: "Avere un campione del mondo nel team creerà tantissima euforia nel gruppo. Comunque ora dobbiamo guardare solamente al 2006 in cui puntiamo a fare un passo in più rispetto alla stagione appena passata ".
Non sono tardate, infine, anche le dichiarazioni del protagonista della vicenda, Fernando Alonso: "E' il sogno di ogni pilota entrare a far parte di un team che ha una straordinaria voglia di vincere e un'enorme passione per la competizione. Sono emozionato all'idea di correre con la Vodafone McLaren Mercedes nel 2007. E' una fantastica opportunità, per me sarà un nuovo inizio e una sfida stimolante. Da quello che so, ci sono tutte le condizioni per guardare avanti con ottimismo. Ovviamente sarò dispiaciuto quando lascerò la Renault, ma certe occasioni vanno prese al volo. Sono contento che l'annuncio dell'accordo sia già arrivato: in questo modo potrò infatti concentrarmi al 100% sul lavoro con il mio team attuale per difendere il titolo conquistato quest'anno".

 
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360!!!

Post n°70 pubblicato il 09 Dicembre 2005 da gianny21821_2
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E' uscita il 2 dicembre, cioè da una settimana, ma ha già sbancato i negozi. La Xbox360 è andata a ruba (nella settimana dopo il 22 novembre, ne sono state vendute 700000 solo in America!). Anche in Italia non si scherza, tanto che nei negozi sono restate solo montagne di Xbox360 Core System, "sfigate" sorelle della versione full che sono più "spoglie" di accessori e di un pò di cose che rendono la 360 unica (mancano joystick wireless, hard disk, Xbox live!, telecomando, cuffie con microfono, cavo ethernet...) che per portare a casa "bastano" 299 euro. Per portare a casa una versione full servono invece 399 euro e...una buona dose di fortuna nel trovarla nei negozietti più speruti...

 
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LA NUOVA ERA, FINALMENTE 360!!!

Post n°69 pubblicato il 23 Novembre 2005 da gianny21821_2
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22 novembre 2005 d.c., la nuova era ha inizio. Ieri il secondo capitolo della consolle "con la X" è uscito a mezzanotte nei principali rivenditori americani. E' arrivata, signori, la Xbox 360, che si presenta come la prima consolle di nuova generazione che secondo le prime indiscrezioni sarà già meglio delle future PS3 e Nintendo Revolution. La nuova proposta Microsoft si propone come un vero e proprio Media Center, con Internet completo di "Xbox Live" per partite in linea, hard disk da 20 GB (addio, care vecchie memory card!), lettore DVD e registratore DVD su hard disk, controller wireless (senza fili, basta inciampare sui cavi e cavetti, potrai giocare fino a 10 metri di distanza!) e cuffie con microfono. Il prezzo lancio è di 399 euro. Uscirà anche una versione da 299 euro senza hard disk e con joystick normali.  Entrambi i tipi di joystick saranno compatibili con qualcunque PC. Intanto un 17enne è stato assalito da due uomini misteriosi dopo essere uscito dal negozio con la 360 tra le braccia, una delle prime. La polizia si è già messa all'opera, il ragazzo ha lesioni lievi ma sta bene. E allora, benvenuta 360!!!

 
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LA STUPIDITà FATTA JOYSTICK...

Post n°66 pubblicato il 22 Novembre 2005 da gianny21821_2
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Con tutto il rispetto della Sony, ma come si fa ad inventare un controller così? Le immagini parlano da sole. Il "joystick-banana" sarà allegato alla PS3 e forse non si potrà neanche usare il caro, vecchio, leggendario controller della PS1 e della PS2 (versioni slim e non). L'inventore di tale design deve essersi ispirato a qualche Ciquita! Consoliamoci con l'ergonomicità del joystick della Xbox 360, che è senza fili e si potrà usare anche su un normale PC. A proposito di Xbox 360, oggi il secondo capitolo della consolle "incrociata" è uscito in U.S.A. e il 2 dicembre sarà da noi. Conto alla rovescia, -10 giorni...

 
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LA RAZA SI BALLA PER L'ULTIMA VOLTA

Post n°65 pubblicato il 14 Novembre 2005 da gianny21821_2
 
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Da SPORTITALIA.COM
Ieri la tragica scomparsa di Eddie Guerrero, 38 anni, uno dei simboli del wrestling internazionale. Amato da milioni di persone, Eddie sarà sempre ricordato come un uomo complesso e un atleta incredibile: capace di ogni impresa. Giovedì WWENews alle 19.30 gli dedicherà una trasmissione speciale.
Il confine spesso sottile, a volte appena percettibile tra la verità e la finzione che circonda il wrestling, spesso ti inganna. E ti porta a pensare che questi atleti, autentici superuomini capaci di risorgere dalle proprie ceneri, di inventarsi una nuova vita, una nuova identità, e di rinascere sul ring dopo essere stati dichiarati morti sepolti, siano indistruttibili.
E infatti a volte la finzione è più bella: io sinceramente lo penso davvero. Il wrestling riesce a chiudere fuori dalla porta di casa mia, anche solo per pochi minuti, tutte le cose orrende di questa vita. E di fronte a una realtà virtuale che offende l'intelligenza, o a un reality show che la tv mi propina dietro ogni angolo, preferisco i cartoni animati, l'Uomo Ragno, Babbo Natale. Mi auguro di restare così per tutta la vita: perché a un uomo finto che gioca a sembrare vero, e ne siamo circondati, preferisco un uomo vero che gioca a fare il finto, e mi costringe a uscire allo scoperto, a mettermi in gioco, a inventare il mio ruolo.
Eddie Guerrero ha avuto una vita difficile, molto difficile: non era un santo e neppure un eroe. Niente agiografie per lui, neppure ora che ci ha lasciato: ma ha avuto il coraggio di affrontare i suoi fantasmi, spesso anche nel modo sbagliato, e di provare a sconfiggerli. I fantasmi era stata in passato la dipendenza da sostanze che uccidono e una malattia maledetta: la depressione.
Chi sa di che cosa sto parlando lo può testimoniare: la depressione è una bestia orrenda, che ti logora, ti corrode, ti toglie ogni certezza e finisce per annullarti, portandoti a pensare che una fine immediata sia più opportuna di un'esistenza lenta e sofferta. A suo modo Eddie è stato un simbolo: quasi morto è tornato a volare, abbandonato a se stesso è tornato a farci sognare, a imbestialirci quando giocava a fare il cattivo e a farci sorridere quando piegava il suo sorriso in un ghigno beffardo, per diventare di nuovo l'amico buono e sbruffone.
Eddie era il compagno dell'ultimo banco, sempre in ritardo e mai preparato; era la pecora nera della famiglia, il cugino che per primo ha fumato e che a scuola è stato sospeso. Eddie interpretava quel fantastico istrione del quale non si può fare a meno quando lo spettacolo langue, e che da solo, anche camminando, fa sua la scena. Perché nessuno era in grado di occuparla come lui.
Il mio massimo rispetto per un'artista del genere potrebbe non bastare. Perché dietro l'artista, sorridente, sguaiato e sempre eccessivo, c'era l'uomo: con tutte le sue angosce e le sue debolezze. Che poi sono le mie, le vostre.
Eddie lo ricorderò perché mi ha insegnato a volare dopo che si è caduti pesantemente, a rialzarmi dopo che il mondo ti ha voltato le spalle. Non mi importa come è morto, per me non fa molta differenza. E soprattutto non mi interessa come diranno che è morto, o quello che la gente penserà del suo passato che purtroppo fa notizia. E cancella il rispetto. Sociologi, psicologi, educatori, dall'alto di un trono che onestamente non so chi e perché gli abbia messo sotto il sedere pontificheranno su educazione, valori, e faranno a gara a conquistare un iscritto al movimento delle menti indifese.
Lasciamoli parlare i soloni e i tuttologi.
Io penso a quel ghigno e all'uomo, ai suoi voli e alle sue debolezze: al suo immenso talento.
Le voci non le sento neanche, le orecchie sono chiuse dal dolore. Mi interessa che quel compagno dell'ultimo banco, non c'è più, e mi manca già. Giovedì ad Ancona dovevo incontrarlo, ieri mattina stavo preparando le domande da fargli e una doveva essere: “Quanto è bella la luce dopo che si è toccato il fondo e il buio?”
Mi avrebbe risposto, forse ironicamente o con un mezzo sorriso non mi avrebbe detto nulla: ma ora che si gode lo show dal palco d'onore del bordo ring Eddie, ti sono vicino e sono io a dirti “grazie”.
Riposa in pace, e goditi lo spettacolo, mi camaro.

da SPORTITALIA.COM

 
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F1: LA RENAULT FA BIS

Post n°64 pubblicato il 16 Ottobre 2005 da gianny21821_2
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Fernando Alonso domina il GP della Cina a Shanghai davanti a Raikkonen e Ralf Schumacher e consegna alla Renault il mondiale costruttori. Disastro Ferrari: fuori Michael Schumacher, Barrichello tredicesimo al suo ultimo GP con la Rossa. Pauroso incidente a Karthikeyan senza conseguenze.
La Renault e Fernando Alonso chiudono in bellezza. Il campione del mondo vince a Shanghai il Gran Premio della Cina, diciannovesima e ultima prova di una stagione lunghissima, davanti a Kimi Raikkonen e a Ralf Schumacher, e consegna alla casa transalpina il primo iride costruttori della sua storia. Quarto Giancarlo Fisichella, in zona podio fino a quattro giri dalla fine ma penalizzato con un drive-through piuttosto discutibile. Quinto posto per Christian Klien davanti a Felipe Massa, Mark Webber e Jenson Button. Pauroso l"incidente capitato all"indiano Narain Karthikeyan, senza conseguenze per il pilota. Ritirato Michael Schumacher, tredicesimo Rubens Barrichello: la Ferrari termina nel peggiore dei modi un"annata che nonostante il terzo posto nella classifica costruttori e lo stesso piazzamento di Schumi in quello piloti, acciuffati solamente grazie alla doppietta farsa di Indianapolis, rimane fortemente negativa. Fuori anche Juan Pablo Montoya, che ha colpito un cordolo rotto danneggiando la sua McLaren-Mercedes.
La gara si movimenta addirittura prima che inizi. Michael Schumacher sta scaldando tranquillamente le gomme nel giro di formazione della griglia di partenza quando Christian Albers piomba su di lui a velocità tripla e lo investe in pieno. I piloti sono illesi ma la Ferrari del tedesco e la Minardi dell'olandese sono irrimediabilmente danneggiate e i due sono costretti a partire dai box col muletto. Alonso scatta in testa dalla pole position e va in fuga, Fisichella gli copre le spalle tenendosi dietro le due McLaren per tutta la prima parte della corsa. Al 18° giro Montoya colpisce in pieno lo spuntone di un cordolo rotto frantumandolo definitivamente e danneggiando la vettura. La safety-car entra in pista per rimuovere i detriti del cordolo ma gli addetti ai lavori impiegano ben sei giri per compiere l'operazione. Nel frattempo tutti effettuano il primo pit-stop, Montoya si ferma un paio di volte ma alla terza si ritira definitivamente. Quando la safety-car è ancora sul tracciato Michael Schumacher termina il suo 2005 andando goffamente in testacoda.
Le Renault sono sempre davanti quando a metà gara Karthikeyan si gira in una curva veloce e sbatte violentemente contro le protezioni. Nessuna conseguenza per l'indiano ma la vettura di sicurezza ritorna in pista. Anche in questo caso le operazioni di ripulitura della pista vanno per le lunghe: l'ultra 70enne Bernie Ecclestone invece di ritirarsi a vita privata e di rendita contesta i templi della Formula 1 come Monza e Silverstone e poi permette scempi organizzativi di questo genere solamente per i suoi interessi economici. Altro pit-stop collettivo durante il quale Raikkonen si ferma meno a lungo di Fisichella e lo scavalca. Il finlandese è quinto alle spalle di Ralf, Massa e Klien che non si sono ancora fermati ed effettueranno la sosta nelle ultime battute della gara facendo guadagnare la piazza d'onore a Kimi. Nei giri finali Raikkonen tenta il bis della clamorosa rimonta su Fisichella a Suzuka stabilendo anche il giro più veloce all'ultima tornata ma Alonso controlla agevolmente e taglia vittorioso il traguardo per la settima volta in questa sua favolosa annata pareggiando i conti col pilota della McLaren. Fisico invece perde il terzo posto per un drive-through inflittogli per una presunta ostruzione del pilota romano nei confronti di Raikkonen e Barrichello nella pit-lane al momento della seconda sosta. Sul gradino più basso del podio sale così per la seconda volta quest'anno Ralf Schumacher.
Dicevamo di Barrichello, che al primo pit-stop aveva guadagnato tre posizioni risalendo dalla settima alla quarta, Rubinho perde molto invece al secondo rifornimento perdendo poi anche due posti nei confronti di Webber e Button per un bloccaggio ruote con conseguente lungo e fermata supplementare ai box. Il brasiliano chiude in questo modo abbastanza inglorioso la sua più che onorevole militanza di sei stagioni come gregario di Schumi alla Ferrari. Bene invece il suo "successore" Felipe Massa, sesto davanti a Webber e Button e dietro a Klien dopo una serie di sei gare a bocca asciutta. Il Mondiale si chiude quindi col trionfo totale della Renault e di Flavio Briatore, quest'ultimo al secondo successo personale tra i costruttori a dieci anni di distanza dal quello con la Benetton. Il suo team per la gara decisiva ha ulteriormente potenziato il motore mettendosi così in una posizione di sicurezza nei confronti della McLaren, che per quasi tutto l'anno ha avuto la macchina migliore non supportata però da un'adeguata affidabilità, specialmente quando alla guida c'era Raikkonen. La rivincita l'anno prossimo, con la Ferrari e Michael Schumacher che saranno sicuramente vogliosi di riscatto e cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote ai giovani fenomeni Alonso e Raikkonen.

 
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MOTOGP: ROSSI MOSTRO DI PHILLIP ISLAND

Post n°63 pubblicato il 16 Ottobre 2005 da gianny21821_2
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A Phillip Island lezione del Dottore che precede al traguardo Nicky Hayden su Honda e Carlos Checa su Ducati. Marco Melandri beffato all'arrivo dallo spagnolo, Max Biaggi cade in avvio e scivola in 5a posizione nella corsa per il Mundialito.
Valentino Rossi non poteva mancare l'appuntamento con l'11° successo stagionale sul circuito che più ama: a Phillip Island il pilota della Yamaha ha strappato la quinta vittoria consecutiva nel Gran Premio d'Australia dopo un avvincente battaglia con Nicky Hayden che è rimasto incollato al pesarese fin dalla partenza, portandosi in ben due occasioni in testa alla corsa. Sul gradino più basso del podio è salito Carlos Checa che, in lotta con Marco Melandri, ha beffato il ravvenate proprio sul rettilineo.
Staccati fin dai primi giri, gli altri piloti hanno portato a termine una gara piuttosto anonima senza mai impensierire il quartetto che dettava il ritmo là davanti.Sete Gibernau non ha mai provato veramente ad attaccare e ha preferito accontentarsi piuttosto che incappare nella settima caduta stagionale. Colin Edwards, che pur era partito forte, è sparito dopo poche tornate piazzandosi alla fine in 6a posizione alle spalle dello spagnolo della Telefonica Movistar Honda.
I ritardi si fanno ancora più consistenti dal 7° posto in poi: hanno deluso Shinya Nakano, Makoto Tamada e John Hopkins, assenti, mentre promuoviamo Toni Elias e Chris Vermeulen. L'australiano, al suo debutto nella classe regina delle due ruote, ha dimostrato di saperci fare chiudendo la sua gara con un 11° posto.
Unici piloti a non arrivare al traguardo sono stati Alex Barros e Max Biaggi. Il pilota brasiliano della Camel Honda è scivolato in pista a 5 giri dalla fine, rimediando pure una brutta botta. Bilancio decisamente più negativo per il romano della Repsol che non ha completato neppure un giro! Biaggi si è visto infatti superare nella classifica piloti da ben 3 colleghi e ora dovrà rincorrere gli avversari per poter conquistare il Mundialito.
Segnaliamo che, con il successo di Valentino Rossi, la Yamaha ha messo le mani sul suo decimo titolo costruttori nella classe regina, evento che non accadeva dal 2000, anno in cui si è inaugurato il dominio della Honda.

 
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250: PEDROSA CAMPIONE

Post n°62 pubblicato il 16 Ottobre 2005 da gianny21821_2
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A Phillip Island splendida doppietta dello spagnolo su Honda che vince il Gran Premio d'Australia al fotofinish davanti a Sebastian Porto e a Jorge Lorenzo e si laurea campione del mondo, complice il ritiro di uno sfortunato Casey Stoner. Miglior italiano Andrea Dovizioso, 5°.
A Phillip Island Dani Pedrosa realizza una splendida doppietta: non solo vince al fotofinish il Gran Premio d'Australia davanti a Sebastian Porto, ma conquista il titolo iridato della 250 con due gare d'anticipo, complice il ritiro di uno sfortunato Casey Stoner.
La gara infatti inizia proprio nel segno dell'autore della pole che, con un ottimo scatto allo spegnimento dei semafori, si porta subito in testa al gruppo davanti a Jorge Lorenzo, Alex De Angelis, Sebastian Porto, Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso.
Il colpo di scena arriva nel corso del 4° giro. Mentre è al comando della gara, Stoner perde il posteriore e scivola in pista: Alex De Angelis non riesce ad evitare la moto sull'asfalto, ma rimane in sella grazie ad un miracolo. Ne approfittano un po' tutti: Jorge Lorenzo vola davanti al gruppo, seguito da Porto e Pedrosa. Il pilota australiano dell'Aprilia cerca di ripartire, ma completa un solo giro prima di prendere la via dei box e ritirarsi. Stessa sorte per il sammarinese dell'Aprilia.
Lo spagnolo del team Fortuna Honda però non resiste agli attacchi di Porto prima e Pedrosa poi: scivola al 3° posto davanti a Dovizioso e Aoyama. Il pilota italiano attacca Lorenzo nel corso dell'8° giro e ha la meglio: la risposta però non si fa attendere.
Sebastian Porto cerca di andare in fuga, ma è tallonato da Dani Pedrosa che sta studiando l'avversario per provare l'attacco al momento più opportuno. Dopo metà gara la situazione in pista sembra stabilizzarsi: alle spalle della coppia leader girano piuttosto distanti Lorenzo, Dovizioso, Barbera e Aoyama. Buon 8° posto per Roberto Locatelli.
Nei giri finali l'argentino su Aprilia sente addosso il fiato dello spagnolo che arriva vicinissimo in frenata dimostrando di avere qualcosa in più. Pedrosa però, come spesso ci ha abituato in questa stagione, aspetta l'ultima tornata per l'affondo decisivo. Sul rettilineo dell'arrivo affianca Porto e al fotofinish gli strappa dalle mani una vittoria che sembrava ormai assegnata. Sul gradino più basso del podio sale Jorge Lorenzo, alle cui spalle si piazzano Barbera, Andrea Dovizios e Hiroshi Aoyama.

 
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125: LUTHI LEPRE SVIZZERA

Post n°61 pubblicato il 16 Ottobre 2005 da gianny21821_2
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Il pilota del team Elit su Honda vince il Gran Premio d'Australia della 125 davanti a Tomoyoshi Koyama e a Marco Simoncelli, tornando leader in campionato. Mattia Pasini beffato al fotofinish dal giapponese. Solo 5° Mika Kallio su KTM.
Sul circuito di Phillip Island Thomas Luthi vince in solitaria il Gran Premio d'Australia della 125, tagliando per primo il traguardo davanti a Tomoyoshi Koyama e a Marco Simoncelli.
L'autore della pole scatta bene e si porta in testa mentre alle sue spalle è già battaglia tra le KTM di Mika Kallio e Gabor Talmacsi. Il gruppo si sgrana bene e non si registrano incidenti. Il pilota svizzero su Honda va in fuga fin dal primo giro: dietro di lui si piazzano Kallio, Mattia Pasini, Talmacsi, Fabrizio Lai e Marco Simoncelli.
Nello spazio di 3 giri Gabor Talmacsi perde ben due posizioni scivolando al 6° posto alle spalle dei piloti italiani. Il trenino delle ottavo di litro rimane però compatto e la situazione è in continua evoluzione. Mattia Pasini stacca bene e ha la meglio su Kallio, Luthi allunga. Il finlandese su KTM è in difficoltà: perde anche il confronto con Simoncelli nel giro successivo.
Kallio però demorde e nel corso del 7° giro si riporta in seconda posizione. Non è così fortunato il compagno di squadra Julian Simon che con un volo spettacolare finisce contuso in ghiaia. Poco dopo Mattia Pasini fa un numero e si salva sul cordolo: l'errore però lo fa retrocedere in quinta posizione dietro alle due KTM. Fuori anche Lukas Pesek.
Dopo metà gara non cambia nulla al vertice. Luthi sta conducendo una gara in solitaria per nulla disturbato dagli inseguitori troppo impegnati a darsi fastidio per gli altri due gradini del podio. Alle spalle dello svizzero del team Elit ad avere la peggio in questa fase è proprio il leader della categoria Mika Kallio retrocesso al 6° posto dietro a Koyama e Rodriguez.
Nel corso del 14° giro Hector Faubel si lancia dalla retrovie e guadagna la seconda posizione, perdono terreno gli italiani Simoncelli e Pasini, in crescita il giapponese Koyama, Talmacsi vince il duello interno precedendo il compagno di squadra finlandese.
Nelle battute finali il gruppo rimane compatto e si corre qualche rischio di troppo. Poco lucido per tutta la gara, Mika Kallio abbandona l'obiettivo podio e si accontenta del 5° posto finale, lasciando il duello ad altri tre piloti. Mentre Thomas Luthi passa per primo sotto la bandiera a scacchi e torna leader in campionato con 12 punti di vantaggio sul finlandese, Koyama, Simoncelli e Pasini danno vita ad uno sprint finale da cineteca. Il fotofinish regala al giapponese della Honda il 2° posto, mentre al pilota del team Nocable.it Race su Aprilia va il gradino più basso del podio.

 
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