GIARIYAL'esclave du harem |
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Post n°24 pubblicato il 02 Ottobre 2011 da al_habibi
Gira su se stessa |
Post n°23 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da al_habibi
su un velo di sogno ho raccolto le tue risa due giri intorno a te, al tuo viso una minuscola goggia di piacere |
Post n°22 pubblicato il 30 Settembre 2011 da al_habibi
come un pianeta ruoto intorno a te |
Post n°21 pubblicato il 29 Settembre 2011 da al_habibi
Se devo bere o voglio sbronzarmi, scelgo il vino bianco, è fresco, scende allegramente, arriva al punto giusto, fa il suo dovere, mi regala il mio momento di onnipotenza in cui chiacchero alla pari con Dio, gli faccio presente i miei dubbi sulla sua opera, gli dico dove ha sbagliato, poi crollo sul letto e dormo fino al giorno dopo quando mi alzo come se nulla fosse stato. Non capita sovente, ma a volte ci vuole, il vino bianco è un vino da solitudine, un vino per quando si vuole cancellare una sera, magari una sera che non ha il nome di una donna. Il vino rosso invece non lo puoi bere da solo, non devi berlo da solo, se quella sera non ha il nome di una donna, non lasciarti incantare. Perchè il vino rosso, già quando scende nel bicchiere porta pensieri sensuali, quel colore rubino, come sangue leggero che scende nella boule, lo vedi al rallentatore, velluto liquido che scorre sul fondo, tenta l'altro lato e ricade allargandosi in onde lente e placide. Poi lo alzi alla luce, perchè non puoi non farlo, è più forte di te, il desiderio di vedere quel rosso, reso luminoso dalla fiamma di una candela, perchè sei stato così cretino che in una sera che non ha il nome di una donna, che non ha il nome di quella donna, tu ti sei anche acceso una candela, per cacciare il buio, perchè una fiamma che tremola crea le ombre sulle pareti e non ti senti solo.
Ed allora sei li, con il bicchiere in mano e lo guardi in trasparenza, guardi quel sangue versato, ne vedi i riflessi argentati, le sottili strisce che lascia sul bordo mentre lo fai ruotare leggermente e l'onda percorre i fianchi della boule e si muove come si muoveva lei tra le lenzuola , muovendosi con i movimenti lenti sinuosi mentre la pelle, la sua pelle, scorreva scivolava verso di te o distante da te. Poi avvicini il bordo del bicchiere alle labbra. Il primo è un bacio casto, poche gocce, la sua essenza, la sua fragranza, lo lasci scendere dentro di te come il sacerdote farebbe scendere dentro di se l'eucarestia, con la stessa venerazione, con la stessa adorazione. E' il tocco leggero delle sue labbra, in questa notte che non ha un nome di donna, ma che il vino ti sta portando li, ed è lei, nuda, calda, sensuale come te la ricordi Ancora lo guardi, in trasparenza alla luce della fiamma che regala bagliori dorati, riflessi carminei, il colore suo più scuro è la bocca che si offre alla tua ed allora il secondo è un bacio violento, passionale, il suo sapore scende in profondità dentro di te, come la lingua ti senti frugare, senti avvolgere la tua, lo senti bruciare nella gola assetata mentre nuove fragranze, rose, terra, autunno si fanno strada prepotentemente dentro di te. E' un'estasi dei sensi, ma finisce! Ed eccola nuovamente, che si offre, più calda ancora, sono le sue braccia che ti avvolgono, la coppa rotonda è il suo seno da stringere nelal mano, da scaldare, il suo sapore da bere, la sua intimità da cercare sul fondo di quel bicchiere in una notte che non ha un nome di donna. Poi... tutto finisce, come finiscono gli uomini, come finisce la vita, come finisce un amore, anche una bottiglia finisce, econ la testa tra le braccia mentre ancora le stringi il seno, piano piano le lacrime si sciolgono e finalmente, puoi dormire in quella notte che non avrà mai il nome di una donna. |
Post n°20 pubblicato il 27 Settembre 2011 da al_habibi
Di certo c'è che sono bravo a mandarti via, ma quando mi torni in mente ogni cosa parla di te. Ho pensato ad un'altra pioggia che lavava le strade, e scacciava la gente e noi nell'ombra di un portone a far l'amore in piedi mentre l'ombrello cadeva e la pioggia ci inzuppava. Sono stato sotto le coperte e mi mancava il calore della pelle di una donna, la tua pelle da accarezzare per svegliarti piano mentre entravo dentro di te, ricordi? Stamattina mi mancava la tua pelle, il profumo dei tuoi capelli, quella dolcezza così meravigliosamente tua e che scompariva poi quando eravamo lontani fino ad insultarci ferocemente e perderci. Stamattina mi mancavi tu per ascoltare la musica delle gocce sul tetto, per immaginare il mondo fuori che si avviava frettolosamente verso il giorno mentre il nostro mondo era in quel letto, quelle lenzuola, quel prenderci con dolcezza, violenza, passione insaziabili ed ingordi. Poi un commento mi ha fatto tornare in mente le nostre docce, non il dopo aver fatto l'amore, ma un durante che durava sempre, anche quando l'acqua inzuppava i tuoi capelli, e le mani e le bocche non erano mai sazie, quel far l'amore che durava mentre cucinavamo, al supermercato, quell'urgenza che ci prendeva e ci faceva fermare l'auto nel parcheggio del cimitero per cercarci ancora Avremmo mai potuto costruire qualcosa? Se ci fossimo incontrati prima avremmo potuto avere una storia insieme? Te lo scrivo qui , ti dico qual è la mia paura, ti scrivo qui dove so che non leggerai mai... |
INFO
DISCLAIMER
Tutto ciò che compare su queste pagine, testi e poesie sono di mia esclusiva proprietà, se qualcuno/a volesse prenderlo in prestito è pregato/a di farmelo sapere, di solito non sono geloso delle mie cose
Inviato da: cheriie
il 14/12/2016 alle 19:10
Inviato da: al_habibi
il 18/01/2012 alle 10:44
Inviato da: al_habibi
il 18/01/2012 alle 10:42
Inviato da: angi_67
il 13/01/2012 alle 23:45
Inviato da: dolcepiccante2010
il 07/01/2012 alle 23:48