avevo qualche istante libero nella mia pseudoesistenza....ho trovato come occuparlo...Non toccatemi le ali e non mi cispate la cerbottana...ho trovato la mia nicchia,il mio piccolo angolo di cielo ...qualche vecchio quaderno di scuola per fare pifferi da sparare sulla mia città (non per tanto tempo ancora )...una città che trovo fatica a toccare con mano ...una città che mi trova ANORMALE tra i NORMALI : sono sposato con figli e nipoti e non sono diviso...non ho un amante...non uso droghe e neanche spinelli...non ho un cane o un gatto in casa...non fumo...non porto orecchini o scritte sul corpo...sono un anormale a tutti gli effetti !Ma ecco chi sono....Sono il resto di un foglio strappato dal quaderno , arrotolato e bagnato dalla saliva … sono un piffero !Da tanto tempo sono abbandonato per terra con addosso strisce di scarpe che continuano a passare sul mio corpo.Solo ogni tanto l’amico vento mi fa fare qualche spicciolo di volo.Un vecchio pezzo di carta con ancora attaccato la saliva del mio compagno di gioco …nessuno mi raccatta… nessuno mi introduce dentro il buio di una cerbottana e poi soffia per lanciarmi verso il respiro del cielo.Ma ecco d’improvviso la magia …la magia che srotola il foglio …nella carta di quaderno ecco apparire i ricordi …il foglio si anima di personaggi…si anima di immagini e sensazioni a sfare…E’ così che mi trovo inerme e con il cuore in gola ad ascoltare “ come l’è bela …come l’è bela la fontana de ciassa Brin…” …è così che mi trovo foglio consumato trafitto dai nostri volti patetici alla fine di una generazione che abbiamo ucciso con le nostre stesse mani ,con la nostra inerzia e con la spudorata mancanza di rispetto alla ciassa che ci ha dato i natali.Un piccolo anacronistico foglio di carta vecchia , uno scalcinato piffero ….Fionde che spaccano l’ariadai tregi respiro di drapi che s’annodano al ventonella pelle tracce di polvere da sparolì a bocca aperta impalati per la magia degli zampillie poi vocivoci che non ti lascianodal sagrato voci di fanti in rattoppi di stoffavoci di rintocchi a spalla genitori..amici..voci…voci…voci..caravecchiabaldraccaanimalescacon violenza ti portociassa Brin
Post N° 1
avevo qualche istante libero nella mia pseudoesistenza....ho trovato come occuparlo...Non toccatemi le ali e non mi cispate la cerbottana...ho trovato la mia nicchia,il mio piccolo angolo di cielo ...qualche vecchio quaderno di scuola per fare pifferi da sparare sulla mia città (non per tanto tempo ancora )...una città che trovo fatica a toccare con mano ...una città che mi trova ANORMALE tra i NORMALI : sono sposato con figli e nipoti e non sono diviso...non ho un amante...non uso droghe e neanche spinelli...non ho un cane o un gatto in casa...non fumo...non porto orecchini o scritte sul corpo...sono un anormale a tutti gli effetti !Ma ecco chi sono....Sono il resto di un foglio strappato dal quaderno , arrotolato e bagnato dalla saliva … sono un piffero !Da tanto tempo sono abbandonato per terra con addosso strisce di scarpe che continuano a passare sul mio corpo.Solo ogni tanto l’amico vento mi fa fare qualche spicciolo di volo.Un vecchio pezzo di carta con ancora attaccato la saliva del mio compagno di gioco …nessuno mi raccatta… nessuno mi introduce dentro il buio di una cerbottana e poi soffia per lanciarmi verso il respiro del cielo.Ma ecco d’improvviso la magia …la magia che srotola il foglio …nella carta di quaderno ecco apparire i ricordi …il foglio si anima di personaggi…si anima di immagini e sensazioni a sfare…E’ così che mi trovo inerme e con il cuore in gola ad ascoltare “ come l’è bela …come l’è bela la fontana de ciassa Brin…” …è così che mi trovo foglio consumato trafitto dai nostri volti patetici alla fine di una generazione che abbiamo ucciso con le nostre stesse mani ,con la nostra inerzia e con la spudorata mancanza di rispetto alla ciassa che ci ha dato i natali.Un piccolo anacronistico foglio di carta vecchia , uno scalcinato piffero ….Fionde che spaccano l’ariadai tregi respiro di drapi che s’annodano al ventonella pelle tracce di polvere da sparolì a bocca aperta impalati per la magia degli zampillie poi vocivoci che non ti lascianodal sagrato voci di fanti in rattoppi di stoffavoci di rintocchi a spalla genitori..amici..voci…voci…voci..caravecchiabaldraccaanimalescacon violenza ti portociassa Brin