Non toccatemi le ali

continua il racconto : vecchi ruffiani ricordi....


Al posto del calice ci ritroviamo tra le mani il "bulaco" pronto ad essere scazzottato dai nostri piedi proprio sotto i giardini della chiesa dopo che Don Mori,Don Orio o Don Romano ci avevano catechizzato per una prima comunione che tardava a farsi.E' solo un attimo perchè d'improvviso ritroviamo sulla pelle l'incubo della notte con " Pippo" che passava alla stessa ora. Svegliarsi e per i più fortunati trovarsi tra le braccia della mamma.L'indomani nei cortili della case operaie , vicino ai "tregi " dove le nostre mamme portavano vagonate di "drapi" da lavare , assistevamo all'ebolizzione sopra lamiere ondulate di bidoni di acqua di mare presa al molo per ricavarne sale da portare a piedi al mercato di Parma (più di 100 Km ) per barattarlo con generi alimentari.Ora settimane bianche , rosse ...gialle...Di giallo conoscevamo solo il colore della farinata del Sacrista,nostra unica droga consumata avidamente assieme ai bomboloni di Stoppa tanto da far saltare le analisi per tracce di giallo nel sangue.Poi nello sferruzzare dei ricordi ci ritroviamo in Piazza la sera.Le vie attorno come affluenti portavano intere famiglie che si riversavano sulle panchine di ferro.Le vecchiete con il loro fiasco d'acqua poggiato a terra, noi piccoli a dare calci alla solita palla di stoffa mentre i "fanti" più grandi erano sotto gli ospitali tigli di Via Lamarmora a rincorrersi tra le lucciole per un bacio con l'innamorata...i soliti ruffiani ricordi continuano........