Non toccatemi le ali

intervista alla fontana di " ciassa Brin"


ognuno ha la sua Piazza ...la piazza dei ricordi...la piazza della gioventù...anch'io ho avuto e vorrei avere ancora la mia vecchia ed amata Piazza...ma non è più così...ora la mia piazza è occupata...vi è il degrado...l'abbandono...mi resta solo questa intervista che lascia il tempo che trova....Intervista alla fontana di ciassa brin Le mani a cucchiaio a dissetarmi ancora clandestino nella piccola fontana ai margini della mia vecchia piazza…poi carta e  matita e sono già ad intervistarla..a farle domande…“ ciao …non ti  riconosco quasi più…così unta…sudicia…senza colore…è vero caro Giba e per di più emano tanfo da morire .. a me pa’ d’essere a morte cicheta !“ come mai in questo stato..cosa ..cosa ti sta accadendo ?…”Ricordo quando vestita a festa feci la mia prima apparizione in questa piazza… parevo una sposa uscita da un quadro di Van Gogh …ero una tastiera di colori che si donavano e davano respiro ed anima al luogo… “ ma ora …”vedi come mi hanno ridotta…gialla…nera...ho i colori di una vecchia baldracca!da troppo tempo non vedo un bimbo…non vedo una barchetta di giornale in mini crociera nelle mie acque…prima i bimbi in piedi sul mio marmo facevano il giro tondo attorno a questo piccolo mare…ora ci vogliono i guanti per toccarmi senza paura di infezioni…!“ vedo…vedo ..” ( e non posso fare a meno di rattristarmi )e poi non vedi il mio marsupio dove tanti gettavano la monetina ed esprimevano un desiderio…ora nell’acqua giallo Elisabetta lanciano di tutto..oltre agli aghi di pino ed alle foglie delle magnolie ospito lattine…bicchieri di plastica…ed allora mi ritrovo nel cavo della mano qualche spicciolo di ricordo …la piazza la sera…le vie attorno come affluenti portavano intere famiglie che si riversavano sulle panchine di ferro …le vecchiette con il loro fiasco d’acqua poggiato a terra e noi bimbi a dare calci alla palla di stoffa in una partita dove le porte erano le nostre maglie…e lei..la fontana a godere dei nostri giochi sino ad addormentarsi con ancora addosso il profumo forte dei bomboloni di Stoppa…!“ cara...vecchia ed amata compagna…come ti abbiamo ridotto !!vedi Giba tutti parlano di senso civico…dei ragazzi di ciassa brin …degli amministratori…ed allora ti racconto una storia spezzina…tantissimi anni fa un carro con due cavalli saliva i tornanti della Foce con un carico di legnami…tutto procedeva bene ed anche se con molta fatica gli animali riuscivano a superare  tutte le curve della Foce…Ma proprio quasi alla meta,proprio all’ultima curva non ne volevano più sapere,allora il padrone cominciò a spronarli…dai…dai…ancora pochi metri..Ma i poveri animali sfiniti dal caldo e da tanto lavoro non avevano più energie da spendere…Allora il padrone scese dal carro e cominciò con disperazione ad incitarli…Proprio in questa per loro maledetta curva stava un nutrito gruppo di uomini e donne che continuavano a guardare la scena…Il padrone del carro, sfinito come i suoi cavalli, provò a chiedere con la poca voce che gli rimaneva : potete venire a darmi una…Non gli fecero finire la frase perché in coro gli risposero : a ghe voressa ‘n cuneo Ecco vecchio Giba…il senso civico è tutto in questa rispostaSpesso mi faccio la domanda se è possibile che nessuno intervenga a togliere tutta questa rumenta che infesta le mia piccola vasca…passano verdi…rossi…dell’ulivo o della margherita … del garofano…delle case della libertà… transitano cattolici ed atei…maggioranza ed opposizione mi guardano e mi commiserano…ma nessuno , dico nessuno che mi tolga un bicchiere di plastica..una bottiglia di birra…nessuno che mi ricambi l’acqua…una vergogna caro giba !Mi ricordo ancora delle bande di voi ragazzini che mi tenevate compagnia con i vostri giochi , con le vostre botte che non lasciavano rancore…poi al posto del piffero ho notato una siringa e l’ho vista solo togliere per poi ricomparire in modo sempre meno clandestino…ricordo la musica che veniva dai cortili per la presenza delle girovaghe compagnie di spettacolo…l’unica polvere bianca era l’idrolitina che le mamme mettevano nella vostra acqua …ora non vedo più uno spezzino a giocare ..a fare a gara per primeggiare nel palleggio…a saltare per un cin cin …ma dove sono tutti questi ragazzi ?Ora vi è solo desolazione… sono rimasti pochi vecchi abbandonati sulle panchine…e poi una legione cui è stata ceduta la piazza…una legione che canta e beve a livello industriale e che non rispetta me e la piazza…che spesso ci usa come una raccolta differenziata…qua il vetro delle birre… da una parte la carta dei bicchieri…nessuno interviene…ogni tanto qualche camionetta della polizia come palliativo… “ però vi sono state tante promesse..vedrai che presto ritornerai al tuo splendore…sento dire che sarà un’altra piazza ed un’altra fontana…”il gesso…il pampano…e poi voci di bimbi…scalcinati..randagi..toc…toc…chi è ? …sono il lupo mangiafrutta …è da troppo tempo che ascolto…che sento…che vedo…ma gli anni trascorrono e la pavimentazione peggiora…ci si può disputare un magnifico giro d’Italia a tappini tante sono le salite..i tratti impervi..e poi hai visto le aiuole ? con questo caldo senza che da tanto tempo nessuno si preoccupi di accudirle sono oramai  idratate solo da pisciate di giovani e non più giovani…non ho trovato  ancora chi mi tolga questo trucco pesante…chi mi restituisca alla gente…alla città e perché no e nella mia disperazione voglio essere presuntuosa…chi mi restituisca al mondo !…( oramai non riesco più a fermare il suo monologo )e poi a periodi viene qualche personaggio importante …tutti a parlare del mio futuro…anni che sono sempre a parlare…tante persone sono cambiate ma sempre tutti a parlare…caro giba mai nessuno che abbia parlato il dialetto spezzino !…“ mi vuoi raccontare almeno un aneddoto  …” ricordo il mitico Gigion Abossa dentro l’acqua ancora pulita beccato dalla ghifa mentre cispava le monetine dei turisti…” abossa , ma ne te vedi  ch’a sto cangiando mile franchi ? ““ un’ultima domanda …”    ( in quel momento un boato…)non esiste ultima domanda…hai sentito questo boato ? ha segnato lo Spezia…la gente se ne batte il belino di me e della mia piazza…gli spezzini si agitano solo per la loro squadra del cuore…gli amministratori dai discorsi che sento si riempiono la bocca per i musei…. lasciamo stare tutto ed andiamo avanti così…per qualche ora i soliti caroselli…poi la notte…ed ancora più rumenta nella piazza…se potessi  me ne andrei altrove…ti prego solo di aiutarmi in questo proposito …ho anch’io la mia e-mail  fontanamalatapuzzolaprigioniera.itti prego aiutami a trasferirmi ..ti prego..      non so più cosa chiederle…non so come salutarla…non le ho portato alcun regalo come conviene ad una vecchia signora…solo nel girarmi vedo la mia vecchia chiesa…fanti ricordatevi che c’è anche il catechismo ! e poi Mario che salta sopra a Roberto  “ alla luna la luna “  ed ancora Luigi  “ alle due il bue “non riesco ad allontanarmi senza un saluto che non sia di circostanza…attorno i porticati mi chiamano …come faccio a chiudere questa mia intervista ! poi…poi…poi una …più voci…sì più voci mi chiamano dal cortile…rumore di panni da poco tolti dai tregi…voci pelle d’oca per i ricordi…voci ora laceranti …ma ne te vedi che te e gli altri ne savè manco fae n’ “o” cor cuo !non posso che sedermi accanto a lei..ai bordi di un’acqua  “lepegosa” …non posso che fare qualche piffero con i fogli che ho scritto e lanciarli con la mano qua e là …a sporcare anch’io la mia piazza ..prima di allontanarmi riesco solo a catturare nel cavo delle mani qualche briciola di zampillo per bagnarmi gli occhi…                                                                                                                                                                                                                                      il piffero giba