Non toccatemi le ali

segue racconto


stranamente non mi sentivo emozionato.Poi finalmente i camerieri cominciarono a portare la cenaSi iniziò con dello stufato che sembrava dal gusto di montone o di cinghiale o di bisonte...poi arrivarono lasagne dolci che avevo mangiato una volta in Ungheria però a fine pasto...ed ancora brodo che dal colore sembrava di gallina ma che aveva un gusto di anatra o di fagiano o di vitello...e poi ancora fritture di pesce di lago, di mare,di fiume , di canale e di ruscello messi tutti insieme.I piatti continuavano ad arrivare con ritmo sostenuto : ravioli ai frutti di mare e di bosco messi assieme...scaloppine al pesto ed agli ortaggi...bistecche di maiale e di cavallo e poi contorni di ogni genere : patate lesse, verdure grigliate , erbe miste legate a finocchietti , spinaci assieme a carciofi e bietole ed ancora cavolfiori,zucchine , fagioli e fagiolini....E noi mangiavamo...più mangiavano e più veniva appetitoAccanto a me ' mortadella' ci dava di brutto e per ripararsi da tutto l'unto che gli colava dalla bocca si era fatto portare una tovaglia che si era legata dietro il collo.Davanti a me stava invece un tipo mezzo calvo e mezzo pelato con mezzi capelli dal colore naturale e mezzi tinti.Mangiava e sorrideva ...mangiava e rideva.A vederlo seduto non sapevo se era alto od era basso , se era magro od era grasso ...La mia vicina/o mangiava in assoluto silenzio e quando parlava si rivolgeva sempre dalla parte opposta alla mia.Io me ne stavo tranquillo a punzecchiare  un pò di tutto e soprattutto a godermi di tutto quello che mi stava attorno.Ogni tanto sorseggiavo un pò di vino che portavano in abbondanza. Non dovevo abusare più di tanto degli alcolici perchè avevo fatto l'esame dove avevano riscontrato qualche traccia di vino superiore alle mie possibilità digestive.Dovevo quindi controllarmi ed adottare tutte le strategie dell'occasione con i camerieri e con i miei vicini commensali ( anche se mi defecavano di brutto ) in quanto gli stessi camerieri erano in continuazione a riempirti il calice con vini delle migliori marche.Era un continuo togliere il tappo a bottiglie di Chianti,Tokay,Barbera,Porto...Accanto a me ' mortadella ' dalla faccia pareva ora un salame.Poi venne il momento dei dolci...e qui la tentazione era troppo grande.Entrarono gli inservienti trascinando carrelli stracolmi di ogni prelibatezza: torte di ogni regione e nazione del mondo ...dolci di tutto l'universo insulare e  peninsulare...E tutti giù a mangiare...a divorare tutto quello che arrivava." buono questo "  " mica male ...mi passa quel vassoio..."Al francese piaceva il dolce indiano...al marocchino quello americano...e così via...Ma il bello doveva ancora venire.....segue