dashuroj

Post N° 56

MA PERCHE' VOGLIAMO DEI BAMBINI ADULTI?

Riflessione fatta prendendo spunto da quello che mi è successo l' altro giorno sul treno.

Sono pendolare e di solito durante il viaggio di ritorno, visto che tutte le mattine mi sveglio alle 5 per recarmi al lavoro,  mi organizzo una piccola 'pennichella' così da recuperare parte del sonno perso durante la notte.
Purtroppo non tutti i viaggi di ritorno sono uguali: qualcuno è tranquillo, ma tra cellulari che squillano in continuazione, persone che si siedono vicino e chiacchierano ininterrrottamente, bambini che urlano e fanno capricci spesse volte non riesco a farmi la tranquilla pennichella ristoratrice che ho accennato prima.
Proprio su questo ultimo punto mi volevo soffermare: il rapporto tra i  bambini che schiamazzano e 'rompono' ed i loro genitori.  Che i bambini facciano baccano, siano agitati, non c' è niente di anormale, è la loro natura; sicuramente rompono di più  a chi li deve sopportare e molto meno ai loro ai loro genitori, ma quello che mi è accaduto l' altra volta mi ha fatto riflettere molto.

Si siede davanti a  me una signora con un bambino piccolo di tre o quattro anni non so quantizzare l' età precisa onestamente. 'Poco male', penso io, 'speriamo che almeno il bambino stia calmo e mi faccia fare un viaggio tranquillo'. Non finisco di pensare questo, che subito comincia a fare la lagna. Cercavo di rilassarmi e concentrarmi per la pennichella, e come se lo facesse apposta, come  chiudevo gli occhi,  sbatteva il coperchio del posacenere in continuazione facendomi fare dei sobbalzi improvvisi. La madre niente, zitta. Logicamente neanche potevo reclamare, visto che sul treno nessuno può vietare ad un altro quello che si vuole fare e tantomeno il treno non è un dormitorio da impedire alle persone di parlare dei cavoli loro, ma il buon senso e l' educazione dovrebbero uscire fuori dagli adulti in momenti particolari. Il bambino ha cominciato a mettersi in piedi sul sedile con il pericolo che il treno frenando lo facesse cadere; a quel punto la madre si è ricordata che aveva un figlio. Ha cominciato a fargli dei discorsi filosofici di cosa doveva e cosa non doveva fare, dei pericoli che si correvano se non si fosse seduto e questo ragazzino di tre/quattro anni se la filava ancora di meno continuando a stare in piedi, fare la lagna e sbattere il coperchio del posacenere. Insomma per buona parte del viaggio, finchè finalnente non sono scesi, mi sono dovuto sorbire lagne e lamentele da parte del bambino con tanto di discorsoni filosofici  del cavolo da parte della madre al figlio senza un minimo di successo.

La mia generazione è cresciuta in modo che, al primo accenno di impazienza, i genitori partivano con uno sganassone che ti facevano stare zitto e buono per tutta la giornata. Forse era troppo esagerato, ma sicuramente efficace. Ho educato i miei figli un pochino più soft rispetto all' educazione che ci è stata impartita; per esempio, quando toccavano insistenetemente qualcosa che non dovevano, minimo partiva uno schiaffo sulla mano senza fare tanti discorsi. Eppure nè io nè i miei figli siamo cresciuti con problemi psicologici, o quantomeno monchi o delinquenti.

Noto oggigiorno che crediamo e pretendiamo che i bambini piccoli abbiano il cervello di persone di vent' anni, adotttando sistemi educativi assurdi; trovo assurdo perdere fiato e fare dei discorsi complicati a bambini di tre anni. Ma lo vogliamo capire che sono bambini e come tali devono seguire la loro prassi? Perchè crediamo o pretendiamo che i nostri bambini siano dei geni, delle menti superiori, e vogliamo a tutti i costi che diventino dei campioni dello sport  della musica o di altre discipline in età immatura? Ma si è persa la misura in cui i bambini hanno le loro fasi, che devono giocare con le bambole con i soldatini o con le macchinette, che devono anche rompere le palle, ma quando c' è bisogno di fargli capire le cose in modo brusco perchè non le vogliono capire, che uno scapaccione è più efficace di mille discorsi 'filosofici'  perchè tanto se si impuntano, non li capiranno mai?