Creato da giggi2711 il 09/08/2006

dashuroj

blog libero, dove ognuno può dire la sua e dove ci si può trovare di tutto........ma sopratutto niente

 

 

« Messaggio #104Messaggio #106 »

Post N° 105

Post n°105 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da giggi2711

Tappa n. 5: Boracay.

Boracay era la meta che ci siamo lasciati per ultima perchè la più movimentata, attrezzata per il turismo, ed ambita per chi ama il mare, il sole, le palme, la sabbia bianca; insomma posti paradisiaci che vedi nelle cartoline e che finchè non li vedi con i propri occhi, non ci credi che esistano. Prima di partire avevo navigato tutto il navigabile su internet per documentarmi su quest' isola, vedere le foto e sognare il relax nel vero senso della parola...... adesso però il sogno  deve diventare realtà.


Il primo approccio con quest'  isola, per una persona che se la immagina come da documentazione, è traumatico.
Per arrivare al nostro resort, prendiamo un threecycle; bagagli e persone vengono stipate su un vecchio variopinto motociclo col sidecar e si parte. La strada che porta al residence, attraversa internamente l'  isola ed invece del mare, delle spiaggie e delle palme come uno si potrebbe immaginare di vedere, appaiono solo baracche, povertà ed immondizia oltre alla puzza nauseabonda dei gas di scarico dei motorini che fanno ininterrottamente avanti ed indietro per l' isola. I negozi che si affacciano per la strada non sono minimamente paragonabili a quelli di via del Corso, e non è che ti venga proprio la voglia di comperarci qualche cosa.
Dopo la delusione iniziale, facciamo il check in al resort, il "Patio Pacific" anche questo molto ben curato e ben organizzato, con tanto di piscina, palestra, sala benessere ecc ecc, buffet a colazione per tutti i gusti e peronale molto gentile; ci accompagnano in stanza e dopo aver buttato i bagagli in fretta a destra e manca, la  prima curiosità è andare subito in spiaggia per vedere se realmente tutto è come ci immaginavamo. Molto emozionati, ci avviciniamo al mare: non avevo il coraggio di guardare per paura di rimanere deluso come successo al mio primo approccio con l' isola. Giunti sulla spiaggia, il sole che piano piano tramontava (alle 17.30 comincia a fare buio), si vedeva quel mare blu cristallino trasparente e pulito, le barchette che rientravano dalle varie escursioni, i ristoranti tutti addobbati, molta gente che passeggiava tra la bianchissima sabbia; a questo punto mi sono dovuto ricredere dal bellisimo scenario che mi si presentava. Insomma la bellezza paradisiaca di cui tanto si parlava esisteva davvero.
La stranezza di quest'  isola sta proprio qui: sembra esserci una barriera, come se ci fosse un casello autostradale, un confine senza muro che divide la miseria vera e propria di una vita infernale dal lusso e dal benessere paradisiaco.
Anche qui i ristoranti alla sera aggiungono i tavolini sulla spiaggia per consentire più coperti ai turisti per mangiare. Immancabili i soliti venditori di rolex fasulli, occhiali, oggetti in legno intarsiati e richieste di masssaggi sulla spiaggia. Solito pesce fresco a iosa oltre che a numerosi ristoranti spagnoli, cubani, messicani, cinesi. Il più fequentato comunque rimaneva il ristorante italiano "l' Aria" dove si potevano gustare piatti tipici italiani con ingredienti originali del nostro paese.

Anche qui di escursioni ed attività da svolgere ce n' erano quante ne volevi tra escursioni sul mare e snorkeling, ma non c'  era cosa più bella che passeggiare sin dalla mattina presto per goderti centimetro per centimetro la bellezza di questa costa. La caratteristica della soffice sabbia farinosa è che, essendo priva di ferro, a qualsiasi ora del giorno ci si può passeggiare senza che ci si scottano i piedi. Una sabbia particolare che le persone del luogo riescono a modellare costruendoci castelli e dove anche i bambini più piccoli disegnano rosoni e chiedono (strano!) donations.
La costa che si trova nella parte opposta, cioè quella settentrionale, in questo periodo è molto ventilata e poco sfruttata per il turismo; ci sono centinaia di persone che approfittando del forte vento, praticando il Kate che sarebbe uno skate attaccato ai piedi con un parapendìo attaccato ai fianchi e sfilano veloci nell' acqua tra piroette e cascatoni.
Affittiamo anche due motorini per fare un escursione più profonda dell' isola ed una guida ci porta nella parte più alta dell' isola da dove si domina tutto il panorama a 360 gradi.
Siamo riusciti a vedere, anche la lotta tra i galletti. Ci sono degli appositi stadi per questo sport ( se vogliamo chiamarlo così) e, nelle Filippine in generale, trovi galli da combattimento allevati in tutte le case. Anche se è una cosa crudele vedere i loro combattimenti, è folkloristico vedere il caos che ruota intorno alle scommesse, alla presentazione degli 'atleti' al tifo ed al giro di soldi.
Comunque anche questa settimana passa veloce come un fulmine; per ritornare in Italia, prima di  prendere l' aereo a Manila, dobbiamo ritornare a Kalibo e dormirci per una notte.

segue.....

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: giggi2711
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 64
Prov: RM
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

miliariumcampanielloandalumafior_da_lisoa98bsgiggi2711antonella.2009geggio57marcorentfieldorazzo.aureliofiltrdesir23mufralexmilionidieuro
 

PER UNA MIGLIORE VISUALIZZAZIONE, ANTIROMA.IT TI SUGGERISCE DI PREMERE IL PULSANTE F11

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

TAG

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963