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La rabbia dell'America, decisione sbagliata


  da www.ansa.itWASHINGTON - L'America ha accolto con sconcerto e delusione la decisione delle autorità scozzesi di liberare Abdelbaset Ali al-Megrahi, il terrorista libico responsabile della strage di Lockerbie. Lo stesso presidente, Barack Obama, l'ha definita "un errore". Sono passati più di 21 anni da quel dicembre del 1988 quando, a causa di al-Megrahi, 270 persone persero la vita, e 189 di loro erano americane. "Perché liberarlo?", si è chiesto Frank Duggan, il presidente dell'associazione del vittime del volo Pan Am 103: "Non vorrei che adesso Megrahi ricevesse in Libia un'accoglienza da eroe. Questo sarebbe un colpo davvero doloroso per noi". Lo sconcerto di Duggan è lo sconcerto di tutte le persone che su quel volo avevano un loro caro. Brian Flynn, di New York, aveva suo fratello su quel volo. Sperava che, alla fine, le autorità scozzesi ci avrebbero ripensato. Invece il rilascio di Megrahi gli ha lasciato "un grande disappunto". "E' come se gli Stati Uniti, dopo aver preso uno dei responsabili dell'11 settembre, decidessero di rimandarlo a casa sua. Possibile?", ha commentato. Gli Stati Uniti sono "profondamente dispiaciuti" per la decisione presa dalle autorità scozzesi. Il presidente Obama, intervistato alla Casa Bianca da una radio di Filadelfia, rispondendo alla domanda di un radioascoltatore ha definito "un errore" la decisione scozzese. "Siamo in contatto con il governo libico e vogliamo essere certi che (al-Megrahi) non sia accolto calorosamente, ma piuttosto sia confinato agli arresti domiciliari" ha detto Obama, precisando che l'amministrazione é stata in costante contatto con i familiari delle vittime. "Megrahi - ha detto il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs - era stato arrestato e condannato all'ergastolo per il ruolo avuto nell'attentato al volo Pan Am 103. Come abbiamo più volte ribadito al governo Britannico e alle autorità scozzesi, continuiamo a credere che Megrahi dovrebbe scontare la sentenza in Scozia". Gibbs ha anche aggiunto che la Casa Bianca si sente vicina ai familiari delle vittime: "In questo giorno estendiamo la nostra più profonda vicinanza alle famiglie che ogni giorno vivono la perdita dei loro cari, e siamo consapevoli che il peso di una tale perdita resta per tutta la vita". In precedenza era stata il segretario di Stato, Hillary Clinton, a dire che l'eventuale rilascio del terrorista sarebbe stata per gli Usa una decisione "assolutamente sbagliata", e dichiarazioni analoghe erano venute da senatori come Edward Kennedy e John Kerry. Anche il ministro della Giustizia, Eric H. Holder, si è detto "deluso". "Non vi sono giustificazioni per rilasciare questo terrorista le cui azioni sono costate la vita a 270 persone. Megrahi non ha mostrato alcuna compassione per vite umane innocenti e come avevamo comunicato alle autorità scozzesi e al governo britannico, la nostra posizione non è cambiata: per i suoi crimini dovrebbe scontare in carcere l'intera sentenza". Mentre da parte del Dipartimento di Stato è venuto questo commento del portavoce, Philip Crowley: "Abbiamo detto molto chiaramente ai responsabili libici che (al-Megrahi) non meiterebbe di essere accolto come un eroe".