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Appena un anno fa. Omaggio a Ferenc Puskas

Post n°384 pubblicato il 24 Settembre 2007 da gigiatwork1
 

21-11-06 Ferenc Puskas nasce a Kispest (Budapest) il 2 aprile 1927. Fin da giovanissimo milita nel Kispest che diverrà poi la gloriosa Honved (la squadra dell'esercito) con la quale diverrà 5 volte campione d'Ungheria.

A vent'anni, il 4 maggio 1947, esordisce, e segna, con la maglia della nazionale ungherese che batte l'Austria per 5 a 2 a Budapest. Con Czibor, Grosics, Hidegkuti, Kocsis e Toth darà vita ad una delle squadre ritenute tra le più forti di tutti i tempi, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, ma che mancherà il titolo mondiale. Nella Coppa Rimet del 1954 in Svizzera, la nazionale magiara perde clamorosamente, a Berna, in finale con la Germania Ovest per 3 a 2, dopo aver inflitto pochi giorni prima, a Basilea, un pesantissimo 8 a 3 ai futuri campioni in formazione rimaneggiata. Nel tempo saranno sempre più insistenti le voci di un massiccio utilizzo di doping da parte dei tedeschi in quella bella e roccambolesca partita.

La Grande Ungheria rivoluziona il modo di portare l'attacco: le mezze ali, Kocsis e Puskas, divengono punte centrali sostenute da due esterni laterali, Czibor e Toth, con funzioni di raccordo e ben disposti alle triangolazioni, per la straordinaria regia e capacità di assist di Hidegkuti. La qualità dei singoli si sposerà magnificamente con il nuovo modulo fortemente offensivo tanto che per molti critici bisognerà attendere l'Olanda del calcio totale degli anni settanta - curiosamente anch'essa mai sul tetto del mondo - per rivedere una squadra con un calcio così tecnico, fisicamente potente e votato allo spettacolo. In un tale contesto le qualità di implacabile goleador di Puskas trovano terreno fertile, in 84 partite in nazionale segnerà 83 reti.

Quando nel 1956 l'Unione sovietica invade l'Ungheria Puskas si trova in tournee all'estero con la Honved, nonostante sia colonnello dell'esercito, decide di non fare ritorno in patria. Viene squalificato e per 18 mesi rimane inattivo in Italia. Nel 1960 il potente presidente del Real Madrid Santiago Bernabeu ne ottiene, con la mediazione della Fifa, il cartellino dalla federazione ungherese. A 33 inizia una nuova carriera che lo porta a vincere in coppia con Alfredo Di Stefano, la Coppa dei Campioni nel 1960, con quadripletta nel 7 a 3 all'Eintracht Francoforte, la Coppa di Spagna nel 1962 e il campionato spagnolo per 6 volte dal 1960 al 1965.

Con la nazionale spagnola gioca 4 partite e partecipa al mondiale cileno del 1962.

Ha vinto 8 volte la classifica di capocannoniere del campionato, equamente fra Ungheria e Spagna.

Nel 1960 giunge secondo al Pallone d'Oro alle spalle di Suarez. 

Tentò a lungo la carriera da tecnico: Spagna, Australia, Stati Uniti, Canada, Paraguay, Cile, Arabia Saudita, Egitto ma le migliori soddisfazioni se le tolse ad Atene dove con il Panathinaikos raggiunse la finale della Coppa Campioni nel 1971.

La Federcalcio del suo paese lo ha premiato come miglior calciatore degli ultimi 50 anni (ma è difficile immaginarne uno migliore nell'intera storia del calcio ungherese), e nel 2001 in suo onore è stato rinominato lo stadio più importante della capitale - il Nepstadium - quello delle partite della nazionale di cui è simbolo eterno.

luigi gaudenzi

 
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