Di me....

CHI TI HA DATO ALLA FINE LA PATENTE?


SEGUITO DEL RACCONTO SOTTOSTANTE..La sera prima del fatidico giorno dell’esame di guida non dormii. Perchè non dissi ad anima viva che sarei andata a sottopormi al fatidico esame. Stanca delle derisioni di tutti i miei conoscenti, decisi che, se avessi passato l’esame, sarebbe stato troppo divertente andare davanti al loro naso a sventolare la mia patente di guida, in cui oramai nessuno più credeva! Peccato che ero agitatissima e sgamabilissima. Mi chiusi in casa. 50 gocce di valeriana non mi fecero nessun effetto. La mattina dell’esame finii la boccetta di valeriana, ovviamente senza alcun esito!All’esame come i pazzi.Ricordo che Leone sbraitò e smadonnò parecchio, dato che alcuni alunni non si presentarono per l’esame. Decise di stanarli a forza, e, prima di andare in motorizzazione mi volle come suo sostegno morale al suo fianco per il ripescaggio degli alunni poco diligenti.Finalmente arrivati sul piazzale della motorizzazione, riuscii a calmarmi, grazie ad un abbozzo di respirazione alamase. Ma, per ironia della sorte, proprio quando ero riuscita a stabilire un minimo di parvenza di equilibrio psichico, mi venne una crisi isterica. Vidi di fianco alla mia vettura una specie di mia ex fiamma, soprannominato Lapo Elkann, soggetto che mi aveva provocato parecchie ulcere, quando si accaniva con le chiamate notturne. Il nome, d’altronde, era già tutto un programma.365 GIORNI HA UN ANNO E LUI QUANDO DOVEVO VEDERLO? LA MATTINA DELL’ESAME DI GUIDA? Di quel dannato esame di guida? Noooooooooooooooooo!!!Dio santo!!Non volevo più scendere dall’auto. Sbattevo a ripetizione la testa contro il volante per potermi svegliare da quell’incubo! Il mio istruttore Leone cominciò:”chi hai vist’ ue’ dimme, dimme chi!”.Io: “nessuno! Non scendo dall’auto perchè potrei agitarmi ed incazzarmi parecchio”.Leone: “Federi’, dimm’ che c’e’, DEVI SCOPARE? CON CHI?CHI è?”Volevo morire..... Mi ripetevo: ma in che cazzo di film sono??? Che film è, ditemelo!!!CON LE UNICHE FORZE CHE MI RESTAVANO OPPOSI RESISTENZA A LEONE DI LERNIA SPIEGANDOGLI CHE NON dovevo scopare con nessuno...Che non volevo vedere una persona per non agitarmi piu’ del dovuto, dato il mio stato confusionale già sufficientemente marcato!L'istruttore mi mollò in auto, in preda al tentativo di calamarmi, e andò a parlare con l’ingegnere degli esami. Lo vedevo gesticolare e rincretinire il povero malcapitato.Io aspettavo in macchina, e quella merda di Lapo tarocco che mi fissava e faceva finta di non riconoscermi.Io con occhio iniettato di sangue lo fissavo dallo specchietto retrovisore, pronunciando le seguenti parole, in modo che vedesse bene le mie labbra muoversi: “Sei una merda, una merda ,una merda!! Leggi, leggi il labiale!!VATTENE DA QUI, TI ODIO!!!”. Lui mi fissava, zitto, fumandosi 100 sigarette! Oddio, perchè non se ne andava??? Lo avrei voluto picchiare!! Alla fine se ne andò, credo, su di un taxi. Che si volesse prendere la licenza per guidare il taxi? Basta!Finalmente l'ingegnere salì sulla macchina. Ricordo solo che mi fece fare un giretto mentre Leone continuava a ripetere:"Ue' ce la diamo la patente a u' signori'?"L'esaminatore ripeteva certo certo, che solitamente era uso vedere albanesi, figuriamoci se non mi avesse dato la patente! No comment!Scesi dall'auto con la mia tessera di guida nuova di zecca!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhChiamai mia madre, che non poteva crederci."Federica ma siamo sicuri che è una patente vera e non contraffatta??"La solita fiducia!Ricordo che Leone per prendersi la ricompensa del regalo che mi aveva fatto, mi mise in fila alla motorizzazione, fingendo che io fossi la sua assistente, in modo tale che io lavorassi per lui, mentre lui era impegnato in vari dialoghi e truschi con mezza motorizzazione.Che mitico elemento!Tornati in autoscuola c’era una faida di camorristi che si menavano nel ristorante di fianco alla scuola guida. Ricordo che Leone mi disse:"Uè brav!Brav! Mo' vai a casa! Vai bella"E io non mi schiodavo, volevo sapere cosa stesse succedendo. Leone continuò ad intimarmi di andare e di non fare troppe domande! Per lui io facevo sempre troppe domande. Lo avevo davvero asciugato! Gli saltellavo intorno sventolando la patente, e penso che quello per lui fu il sollievo piu' grande. Il mio (sollievo), alla fine, rimane sempre lo stesso. Non sono io ad avere paura delle altre auto mentre guido, ma loro di me!Ne ero convinta, fin dal primo giorno!