jador3

Post N° 14


 Le parole , quelle sfondate, annerite, amo bisbigliarle e urlarle, amo ribadirle….quelle gentili come fiori di campo e volubili come nuvole al vento, amo tenerle sulla punta delle dita e somministrarle a piccole dosi come veleni dolci che non fanno morire subito ma attimo dopo attimo, giorno dopo giorno….le parole scarne come  gambe di morto di fame te le metto lì sulla tua scrivania ad infestare i tuoi sogni e le tue illusioni, ad accecare ogni bellezza e ogni virtù, ogni palpito di solenne orchestra sull’oceano…si te le lascio lì a sporcare in giro… le parole vuote come rombo di motore già andato me le giro fra le dita e ci faccio un solitario che poi stendo alla finestra….c’è molto sole oggi sembra quasi estate…ho visto il mare calmo come un piatto d’olio, e penso che mi ci immergerò…le parole aggrovigliate come serpenti nella pancia te le vomito con un unico conato dentro il piatto di minestrina tiepida condita con formaggio, che così tu ne abbia schifo, che ne senta l’odore acido e pungente entrarti fino in fondo al tuo cervello, là dove si condensano le sensazioni corporali in qualcosa di assolutamente immateriale….le parole ambigue le circoscrivo di viola  e  le lascio nell’unico posto dove mai potrebbero abitare , nel cestino di windows….le parole frastagliate, quelle in salita e quelle in discesa le canto su e giù per scale disarmoniche e dissacranti,,,, le parole ardite te le incendio addosso coi silenzi dei miei baci, con le mani e il corpo intero, questa carne mutevole, questo logorio incessante di cellule in crescita, in proliferazione, in estinzione… le parole fanno le infinite storie d’amore… oh cazzo quante parole ancora devo dire…e non ho tempo…