Il gioco

Oriana Fallaci


INSCIALLAHCome resisterle malgrado il desiderio che gli suscitava? Come spiegarle che lui non voleva avventure sentimentali, che anche un'avventura sentimentale è un amore, comunque un impegno amoroso, un temporaneo legame in contrasto con la tua libertà? Come chiarirle che a lui non serviva né un amore né un impegno amoroso perché della libertà lui aveva bisogno per capire chi era, che cosa cercava e in che cosa consiste la vita? Mancando una lingua in comune (lui non sapeva l'arabo e si esprimeva in francese, lei non sapeva l'italiano e si esprimeva in inglese) poteva difendersi solo con je-ne-comprends-pas, I-don't-understand, mish-fahem, non capisco: la tattica usata in quei due mesi. Ieri però, inseieme a un altro pacchetto di dolci, gli eveva portato un fagottino avvolto in carta da farmacia. Nel fagottino, un anticoncezionale. E quando ti offrono un anticoncezionale, puoi forse continuare a difenderti coi non-capisco? Al massimo, e a costo di far brutte figure, puoi restituirlo. Glielo aveva restituito, ma restituendolo aveva incontrato le inquietanti pupille viola che bruciavano tutte le voglie del mondo e vi era caduto dentro. "Ok Ninette. Demain, tomorrow, domani". Domani era oggi e... Certo che era lei a innervosirlo, a dargli l'insonnia! Oppure no? era la crisi che lo smarriva dacché stava nella città dei cani randagi e dei galli impazziti: nell'assurdo luogo che le mappe militari indicavano con la sigla 36S-YC-316492-Q15. Era il disagio che lo disorientava dacché aveva scoperto di ignorare chi fosse, che cosa volesse, in che cosa consistesse la Vita. Era lo scontento che lo divorava e che riaffiorava a qualsiasi pretesto, incluso quello di non voler cedere al desiderio della splendida donna che gli si offriva...