GIOIA1
PECCATI INGORDI
TU.. NE DIVENTI SCHIAVO..PERDENDO LA MEMORIA, SENZA PIÙ..PASSATO..GODI..SFRONTATO, DI QUESTO PRESENTE..USANDO IL CORPO COME L'UNICO MEZZO PER GUSTARE.. PER FAR VIVERE..I SENSI COMPLETAMENTE, USANDO TUTTO QUELLO CHE L'ISTINTO.. TI SUGGERISCE..MENTRE UNITO A ME..TI SENTI ELEVARE IN UNA NEBBIA CALDA.. IN...UN PECCATO IMMORALE NASCOSTO AGLI OCCHI DI TUTTI...CHIUSO IN UN NODO STRETTO.. (PECCATI INGORDI-(A.D.G.)
Silenzio..
devo riuscire ad ascoltare..
con la mente e lo spirito.
in questa sera di un giorno qualunque
perché io ne possa udire e vivere l'incanto..
senza avere il disturbo chiacchiericcio di altri pensieri;
mi sento avvolgere dal mistero della notte
mentre mi lascio abbandonare al silenzio.
Cammino lentamente con gli occhi socchiusi il viso
alzato verso il cielo,donato
al leggero tiepido vento
che si trascina con lui i profumi
rubati nei suoi pellegrinaggi
tra le vie nei luoghi della terra..
ma trascina anche le tante voci
trattenute nella sua memoria e io...
ascolto divido quelle voci..nei gridi di rabbia,
nei sussurri degli innamorati,
le calde parole degli amanti, il pianto di un neonato,
le risate..le preghiere..
e in un alito
le voci di chi mi ha lasciato..che fra le ombre
Ne riconosco il suono.
Al mio fianco nessuno cammina,
i passi nel cuore ritmano in simmetria
con il rumore dei miei passi...
mi fermo mentre mi lascio abbracciare
dal mio respiro egoisticamente
è l'unica sensazione che mi lascia
la certezza di essere viva..
e non un Ombra in mezzo alle altre..
(A.D.G.)
Godi sulle ..
riflessioni sul tempo
che scorre lento
durante situazioni meravigliose..,
mentre ...
troppo graditi o quando godi
della compagnia di chi ti ama,
mentri attendi..che ti accarezzi..
Godi sempre con ansia il momento che ti fa sua..
dove perdi il tempo,la realtà,
e riesci ad ascoltare solo le sensazioni
che il corpo ti invia alla mente..e gode..
ti trascina senza fatica...
in un tunnel illuminato
da tanti puntini colorati di luce..
e godi..di lui,di te stessa..
(DA ..Notti Silenziose-A.D.G.)
* PS-Non -accetto-..
richieste di amicizia..
non cerco confidenti..
non cerco..amanti..
non cerco complicità..
Sono completamente SAZIA..avvisati
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BBB
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Seppur "appartenente" a una sola persona
(allegra gioia),
questo è uno dei blog scritti a più mani,
ossia più autrici realizzano i testi che qui vengono pubblicati.
Grazie a tutte e buona convivenza! e gioia sempre
ALLEGRA GIOIA
Nessun amore giustifica
la
"distruzione morale"
o fisica della nostra persona e,
solo se si avrà la giusta stima di se stessi,
si potrà sperare di avere un rapporto alla pari,
uno scambio equo di dare/avere.
Il sottovalutarsi porterà ad un inevitabile
"farsi calpestare".
Comprendere gli altri a tutti i costi porterà
a non aver tempo di comprendere noi,
i nostri desideri, le nostre ambizioni.
Solo quando la nostra vita sarà serena
e solo quando l'altro non rappresenterà
più l'unico scopo della nostra vita,
ma un completamento di essa,
allora,
ma solo allora saremo in grado di amare tanto,
tantissimo,
non
"troppo".
("Donne che amano troppo")
Il filosofo Gibran, ad una madre che gli chiedeva cosa ne pensasse dei figli..in genere, cosi' si espresse: ".. i vostri figli non sono figli vostri, sono figli della sete che la vita ha di sè stessa. Essi vengono attaverso voi, ma non da voi , e benchè vivano con voi, essi non vi appartengono..." Questa , direi, coraggiosa, affermazione, dà, secondo me, una risposta fondamentale ai tanti quesiti, che tutti da tempo ci poniamo; perchè, spessissimo, i figli sono cosi' diversi da noi ed anche agli antipodi, e cio' sempre piu' frequentemente?! Assistiamo a relazioni familiari tutt'altro che idilliache, a rampolli contestatari su tutto o quasi, a genitori mortificati dal comportamento anche violento dei lori pupilli, per i quali hanno fatto sacrifici anche enormi per facilitarne l'inserimento sociale e quant'altro.... "...Potete donare loro amore, ma non i vostri pensieri; essi hanno i loro propri pensieri .." Giusto, dico io, che abbiamo i propri pensieri, ci mancherebbe altro.. Tuttavia, resto sconcertato quando noto sul volto di bravi genitori la delusione e la sofferenza per le malefatte dei propri rampolli , ribelli ed irriconoscenti.. Al contrario, ci sono famiglie, non proprio esemplari, che hanno la fortuna di avere figli che si affermano volenterosi, diligenti e con ottimi presupposti per affrontare la vita! ".. Voi siete gli archi , (riprende il filosofo, un po' anche profeta), da cui i figli , come frecce vive, vengono scoccati in avanti... L'arciere tende l'arco affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane..." ed io aggiungo che, pero', sarà una grande incognita prevederne la traiettoria e la destinazione..
E 'inverno...
Il vento si sta portando verso la mia pelle..
Il sole, sembra rinunciare alla lotta..
ma come ogni re ha bisogno della sua gloria,
appare timido, come i suoi tiepidi raggi..
che illuminano la strada buia dove sono,
dove la sua debole luce guidano i miei occhi ,
come un faro nel bel mezzo di una tempesta di lacrime salate..
mi fermo docile a guardarmi in un vetro.
.la mia immagine riflette l'anima
che non riesco a nascondere..
in questo..
inverno solitario nel mio cuore.
Ti porterò nei miei sogni,
Ho bisogno di te,
così come la ballerina ha bisogno di volteggiare nell'aria..
e il cantante ha bisogno del pubblico,
il forte.. bisogno del tuo abbraccio..
fino ad affondare in te come un onda in mezzo al mare..
© A.D.G. (Continua..2008..)
ALLEGRA GIOIA
"ergo" cogito_ergo_sum
Bisognava necessariamente
che io,
che lo pensavo, fossi qualcosa.
E osservando che questa verità, penso dunque sono,
era così salda e certa da non poter vacillare
sotto l'urto di tutte le più stravaganti supposizioni
degli scettici, giudicai di poterla accettare senza
scrupolo come il primo
principio
della filosofia.
Di follia e libertà.
Mai smetterei di guardarti, mai.
E di affondare gli occhi su di te, quasi a volerti
proteggere da non so cosa, con la mia piccola gabbia di sguardi e sottintesi.
Ma non sono gli occhi a guardarti, cosa bella e crudele, é l'anima.
Come un quarto di luna antica,
termini il tuo viaggio su di me e mi lasci un sorriso decrescente.
Nella notte scura.
Oscura la vita, oscura. Come la nostra licantropica nostalgia.
Che se solo potessimo azzannarci di mille morsi ardenti,
lo faremmo ancora e senza saziarci mai.
Arrivano i giorni senza selva da temere, né dubbi da sciogliere.
Non ci saranno labirinti da percorrere.
Questo é cio' che prometto.
Ti regalero' un tempo caldo e felice. Semplice, forse, come io non sono.
La terra sporcherà i miei passi. Ovunque andro',
tu potrai seguirmi, cosi' come si segue un'idea riempita di sogno.
Il fuoco brucerà il tuo passato. Senza di esso sarai di nuovo leggero,
ti sentirai libero. Perché libero é colui che non conosce la colpa del rimpianto
«Loro sono tanti, rumorosi.
Loro sì, sembrano dei professionisti.
Sembrano marinai di mille navigazioni.
Devono aver incontrato corsari e marosi.
Devono aver fatto mille battaglie.
Guardali, tienili d'occhio.
Fanno canti rumorosi.
Che a noi, agnelli di pianura,
non riescono a non far paura.
Sembrano un esercito, un esercito pronto per la guerra».
«Entrano le squadre in campo, che magnifica allegria.
"Quando cade l'acrobata, entrano in scena i clown".
È la verità, siamo al circo.
Un luogo dei più tristi della vita.
Uno dei posti nel mondo dove nessuno è libero»
Possiamo dubitare di tutto,
ma, facendo ciò, una cosa
resta indubitabile:
il fatto di dubitare e,
dunque, di pensare.
Cogito, ergo sum.
Penso, dunque sono.
Ma se desumo il fatto
di esistere dal pensiero,
vorrà dire che esisto come
"cosa pensante"
(res cogitans).
COMPLEANNO.
La visione sfocata
perché in questa stanza vuota
non c'è niente da vedere.
l'unica cosa ascoltata in questo silenzio
è il ricordo della tua voce,
ripetizioni
ripetizioni
nella mia testa perché non voglio
Non posso
lascialo andare.
Quella mania di voler afferrare tutto.
L'ultimo arrosto. La mente presente. Il futuro difficile.
Come conoscere il momento esatto in cui ho usato i miei tre cuori
per non soccombere alla marea nemica e rilasciare il getto d'inchiostro
che restituisce le parole perdute, le frasi spezzate, silenzi interni.
La memoria diminuisce e non sono più ammirato nel mio acquario.
Il mio nono tentacolo, angusto e asciutto. La mia grande testa, disfatta .
Le acque erano mie, le alghe e i glutei,
L'eternità del re dell'oceano il mio pesce amichevole
nuota nel nulla e il sollievo più ventoso di questa alta stagione
di pesca bassa sta già annegando.
Furia Arcana Spada
Gli stoici,
assai esperti nell'arte della definizione,
hanno chiamato
"saggezza"
la capacità di farsi giudicare dalla ragione e
"pazzia
l'abbandonarsi alla passione.
Perché la vita dell'uomo non fosse fatta solo di angoscia
e tristezza, il sommo Giove ha mescolato una sola oncia
di razionalità in una libbra di passione. [...]
Contro la ragione ha schierato due potenti tiranni:
la collera, che domina la roccaforte e fonte stessa della vita,
vale a dire il cuore, e il desiderio,
che la fa da padrona nella zona del basso ventre.
Quando possa la ragione nei confronti di questi due nemici
lo dimostra abbondantemente il comportamento degli uomini.
Essa strilla fino a predere la voce per affermare le regole della virtù,
ma queste ultime non lo obbediscono e si ostinano
con tale fermezza che la loro regina, stremata,
è costretta alla resa incondizionata.
I tuoi colori
mi lasciano uccelli
tra le vene.
I tuoi colori
mi rendono multicolore
e unghie e moccio
e i peli del mio pube
e gli occhi rossi di ogni giorno.
I tuoi colori
mi impastano il pane
cantano alle mie orecchie
si baciano con il mio.
I tuoi colori
sono i colori
ciò che rimarrà
quando
non lasciano
Niente.
«Loro sono tanti, rumorosi.
Loro sì, sembrano dei professionisti.
Sembrano marinai di mille navigazioni.
Devono aver incontrato corsari e marosi.
Devono aver fatto mille battaglie.
Guardali, tienili d'occhio.
Fanno canti rumorosi.
Che a noi, agnelli di pianura,
non riescono a non far paura.
Sembrano un esercito, un esercito pronto per la guerra».
«Entrano le squadre in campo, che magnifica allegria.
"Quando cade l'acrobata, entrano in scena i clown".
È la verità, siamo al circo.
Un luogo dei più tristi della vita.
Uno dei posti nel mondo dove nessuno è libero».