Del sottile pensiero

Il mio quaderno...


Contemplo la pagina liscia del mio quaderno, è candita, color avorio trasparente. Imprigionati nelle fibre diversi petali rossi, seccati, smorzati dal sole.Ci passo i polpastrelli per avvertirne la forma, per sentirne la consistenza, per scoprire se vi è memoria della loro setosità.Li trovo rigidi, di loro rimane solo il bel colore. Pieno, sfumato di rosso intenso, pertugi per l'istinto..Dondolo la penna blu tra pollice e l'indice: aspetto. Aspetto che le parole smettano di ammucchiarsi, le evito, mi  scanso e penso ad altro.  Poso per un attimo lo sguardo sul vetro, e poi oltre. La veranda, l'albero d'ulivo e le sue foglie di un verde intenso, i rami come forti braccia che squarciano l'azzurro.Ecco. Adagio, la penna si poggia sulla carta e corre tra i pensieri, incappa sui fili invisibili della mente, li ingarbuglia e poi li sbroglia...Non leggo mai cosa scrivo, lascio che la mano cammini senza sosta. Nessuna riga, nessun confine, segue il suo ritmo e il suo tempo. Il corpo segue la scrittura, la mente invece ne è prigioniera.Ed è così che scrivo pure qui, lasciando fluire le parole. Non si puo' mai stabilire cosa scrivere. Almeno, non io. Son le parole che fremono di uscire. Le lascio libere, sapranno loro sanno dove andare.