La foto “L’abetaia” di Antonio Lombardini
Clicca qui per aprire la foto in full:Questa foto mi ha emozionato immediatamente, Antonio ha rappresentato, trasformando un luogo comune e un poco banale, in una cosa fantastica, una visione metafisica irreale. L’abetaia a lasciato il posto, sotto la sapiente ripresa di Antonio, alla visone personalissima di un mondo fatato. I riflessi si sono trasformati in fantasmi che sbucano da tutte le parti. Fantasmi di anime buone che attendevano un’opportunità per mostrarsi. La grade apertura dell’obiettivo (e/o il gran numero di lamelle del diaframma) ha trasformato i riflessi in cerchi di luce, il movimento (la lunga posa) ha fatto il resto. Antonio ha intuito e sentito la loro presenza ed è riuscito, direi con molta bravura, a riprenderli, ad immortalarli, così facendo ha permesso che anche altri condividessero questa emozione. Foto del gene non sono facilmente ripetibili, anzi direi che sono opere uniche, la fotografia e la pittura trovano una giusta unione, quella d’emozionare chi le guarda. Qualcuno osserverà che vi è tanta casualità in questo scatto, certo che vi è, ma la bravura di Antonio è stata nell’averla cercata, nell’aver provato di tirar fuori le anime da quell’abetaia, non so quante prove abbia fatto, poco importa, importa che sia riuscito a tirar fuori questa bella e significativa immagine. Mi piace anche la scelta di rappresentarla in B/N, l’assenza del colore evita all’osservatore d’essere distolto dai cromatismi ed essere invece indirizzato dritto al soggetto emotivo dell’immagine; col colore si correva il rischio che quelle macchie di luce potessero evocare altro, qualcosa di più reale e meno fantasioso. Complimenti vivissimi Antonio, e grazie per avermi emozionato ed impressionato con questa tua foto, inducendomi a scrivere questo commento. Giovanni.La foto è stata gentilmente concessami dall’autore, Antonio Lombardini” per questo commento. L’autore ha tutti i diritti su di essa; è vietato il suo utilizzo senza la sua autorizzazione scritta.