GIORNALE WOLF

Post N° 24


Musica per la Palestina: a Videodrome "It´s not a gun"di Giovanna Annunziata   Ramzi Aburedwan
(nella foto) è un giovane palestinese che si è diplomato in viola presso il conservatorio francese di Angers e che, quattro anni più tardi, decide di sostenere la causa del suo paese dilaniato dall’odio e dalla guerra, fondando l’associazione Al KamandjÂti.  Al KamandjÂti significa «Il violinista» ed ha come finalità fondamentale quella di insegnare la musica ai bambini palestinesi che vivono nei territori occupati: per realizzare questo obiettivo Ramzi invita musicisti di tutto il mondo ad esibirsi in Palestina, recluta insegnanti, progetta laboratori, organizza una raccolta di strumenti musicali usati da donare ai bambini coinvolti nel progetto. Insieme all’Università di Siena, all’Associazione Prima Materia e ad un gruppo di volenterosi liutai, Ramzi compie, negli anni dal 2002 ad oggi, una straordinaria opera di ricostruzione: della cultura palestinese mortificata dagli stereotipi mediatici, della fanciullezza dei bambini razziata dalla guerra, dell’armonia della musica spazzata via dal fragore delle esplosioni. "It´s not a gun" racconta questa incredibile esperienza, o meglio, racconta soltanto una parte di essa, perché Ramzi, Al KamandjÂti e quanti credono in quest’iniziativa (che al momento si realizza nei territori occupati nel sud del Libano e in Cisgiordania) intendono arrivare fino alla striscia di Gaza, ad oggi tristemente nota al mondo soltanto come funesto teatro di morte e devastazione.  "It´s not a gun" racconta la caparbia di un gruppo di musicisti che aspetta per quattro ore sotto il sole cocente di superare un posto di blocco alle soglie di Ramallah, racconta dello stupore dei bambini di fronte all’ostinazione di qualcuno che si adopera, insolitamente, per loro, racconta di musica piuttosto che di armi in un posto dove i bambini disegnano carri armati e kalashnicov e non conoscono il profilo di un violino. Questa è la storia di una speranza che si fa ogni giorno azione grazie al sostegno di un piccolo gruppo di persone che credono che l’arte, la cultura, la musica possano ancora cambiare le cose,  possano farlo poco a poco ma forse proprio per questo in maniera radicale, significativa, concreta. Persone che pensano che restituire ai bambini la voglia di divertirsi, di appassionarsi a qualcosa possa aiutarli a crescere, possa in qualche modo allontanarli dai pericoli di una deriva integralista che li vorrebbe kamikaze a quindici anni. "It´s not a gun", documentario girato dai due registi francesi Pierre-Nicolas Durand ed Hélèna Continier, è stato presentato a Napoli, all’interno della rassegna Videodrome presso il Modernissimo, da Marco Dinoi, docente di cinema dell’Università di Siena e tra i più convinti sostenitori del progetto. Info: www.alkamandjati.com