GIORNALE WOLF

Post N° 42


Mercoledì 21 marzo, alle ore 18, presso il KOESIS Club in Via Luigia Sanfelice nr 2 (uscita del Vomero funicalare di chiaia) si presenteranno i libri di Yvonne Carbonaro "L'Altra Capri" e "L'Altra Capri in foto (edizioni Gaeta)". In proiezione dell'evento siamo lieti di pubblicare la recensione a L'Altra Capri della scrittrice Carla Vidiri Varano, che il 21 presenterà i libri. Nei prossimi giorni seguirà quella della scrittrice Sivia Saporito. Concluderemo la presentazione dell'evento con uno scritto dell'autrice.   CARLA VIDIRI VARANO:Capri, si sa, è un luogo che da sempre ispira una sorta di venerazione per  quel suo essere sinonimo di bellezza assoluta , di forma eterna, di  prestigiose vicende storiche e umane, ma questa silloge di 28 componimenti  dedicata al figlio Fabrizio si intitola "L'altra Capri" il che rimanda immediatamente, all'uso metaforico del nome. E dunque Capri simbolo di  mondanità, celebrità, snobismi, stramberie e "l'altra Capri" quale  metafora  di giardino edenico e segreto nel quale inoltrarsi per cogliere più  agevolmente l'essenza della bellezza, per accedere a quella sfera Misteriosa  dove si affaccia l'intuizione poetica. La Capri segreta che solo il poeta  può gustare e vedere nelle sue mille e stupende sfaccettature, svelate, come voleva Scheler, all'intuizione emozionale e che la poesia esprime per  dipingerle e rappresentarle regalandole ai distratti e agli indifferenti che non sono in sintonia con l'intima essenza della natura e della vita. Si ottiene dalla lettura di questo libro un gran senso di serenità, di comunione cosmica, di ebbrezza di colori, odori, suoni.  E soprattutto di semplicità. La semplicità di chi si apparta per  ascoltarsi e per fuoriuscire da se stesso proiettandosi verso un'autentica  percezione di un "altrove" cui la bacchetta magica della poesia dà vita e  flusso. E anche, forse, per creare un baluardo a delle profonde sofferenze  che fanno capolino ogni tanto in questi versi. Nell'alternarsi fra  evasione  e intensa attività lavorativa (l'A. è una donna impegnata in campo  critico,  giornalistico, di ricerche storiche e artistiche) la poesia rappresenta  l'agognato relax mentale e sentimentale, l'utopistico luogo in cui  scintillano tanti  fuochi d'artificio in grado di sconfiggere, almeno in parte, il buio di  dentro. Infatti una vena di dolorosa nostalgia repressa che talvolta  riaffiora, si avverte a monte e a foce di questo alveo esistenziale in cui  scorre un fitto dipanarsi in vari rivoli di un'attività a volte stancante  e  impegnativa. Nel ribollire intenso di interessi, sensazioni impellenti,  richiami di una società multimediale e incline alla velocizzazione di ogni   ritmo e con la  vocazione alla sconfitta del tempo, ecco che la solitudine può  trasformarsi  in un eden, nell'eden perduto delle memorie perdute da far rivivere e  potenziare nella sfera segreta della poesia. Sicché l'Autrice, avvolta  dalla  magia di quella sfera può attingere allegria per es. nel gioioso vociare  di  bimbi che si tuffano, nelle serate di luna, nei tramonti luminosi, nei  profumi dell'aria.  Magie poetiche che solo la solitudine può regalare.  E dunque, in questo convulso gioco che è la vita, in questo nostro configurarsi umano con una traccia minima (per dirla con Mario Luzi), c'è  tuttavia un desiderio di vincere ogni sospetto d'una presunta nullificazione per rivalorizzarci e sentirci in sintonia con quanto di meraviglioso offre  la natura. E "l'altra Capri" rappresenta il teatro perfetto per simili  rivelazioni anche se il contrasto di cui è materiata ogni faccia di  medaglia  offre spunti a domande senza risposte e ad infiniti dubbi.  Esemplificativo il componimento "Mare in burrasca a Gradola" dove il  calmo  cobalto limpidissimo del mare, all'improvviso e senza un apparente perché, si tramuta in un'inspiegabile furia sfrenata-, per cui è indispensabile  domandarsi con l'Autrice - quali tumultuose, terribili passioni lo  strazino. Sagra dunque di colori, profumi, odori, questi tersi idilli contemplativi  In  cui la poesia si fa religione della natura, si fa pulsione amorosa a  dispetto dell'attuale disamore. Impreziosiscono inoltre questo libro alcuni bei disegni di Maresa Sottile  che sono sempre in sintonia con i temi dei vari componimenti. Un ulteriore  esempio di quanto sia sempre felice e producente un connubio tra le varie  arti. E le due arti in oggetto, come osserva l'abile prefatore Aristide La  Rocca, sono al contempo semplici e sontuose, delicate e spontanee, cristalline e tranquille come acqua sorgiva che se ne va piano piano ad abbracciare il mare . _________________________________________________