GIORNALE WOLF

INCONTRO SU YUNUS


Nell’ambito della Tavola degli scambi interculturali islamo/cristiani,  promossa dall’Associazione Bloomsbury “per dare occasione all’incontro fra le religioni monoteiste e delle culture”, domenica 1 aprile, a Napoli, presso la sede dell’Associazione Megaris, si è sviluppata la  conversazione sul libro IL BANCHIERE DEI POVERI, autore il Premio nobel per la Pace 2006, M. Yunus, edizioni Feltrinelli. Hanno animato la conversazione, moderata dalla presidentessa della Bloomsbury,  prof.ssa Clementina Gily, il prof. Lorenzo Zoppoli, presidente per l’Associazione per l’etica Pubblica, e i membri delle associazioni  Blomsbury, Megaris e  Eleonor Pimentel. Prendendo spunto dal libro in cui Yunus spiega cosa sia il microcredito, raccontando come nacque Grameen, la banca dei poveri da lui fondata che si regge su tale principio, e le tante difficoltà che dovette affrontare per trovare appoggi in ambito finanziario affinché la sua idea prendesse corpo, diversi sono stati gli argomenti di discussione che gli interlocutori hanno discusso, a volte trovandosi in contrasto tra loro, come è giusto che sia quando si conversa, senza però mai trascendere, rispettando le reciproche posizioni, consuetudine tra persone intelligenti. In particolare uno dei temi su cui a lungo si è dibattuto è stato proprio il microcredito consistente nel prestare piccole quote di denaro ai poveri affinché possano avviare un’attività commerciale che si fondi su ciò che sanno fare, senza chiedere loro alcuna garanzia in cambio se non l’impegno di rimborsare il prestito nei termini prestabiliti, consentendogli in tal modo di rendersi autonomi, liberi dalle politiche assistenzialiste dei vari organi mondiali preposti a combattere la fame nel mondo che, se da un lato hanno il merito di sfamare e accudire quanti patiscono la povertà, dall’altro creano una sorta di sudditanza psicologica, frenando le capacità creative e reattive delle persone le quali, anziché rimboccarsi le maniche per cercare di darsi da fare per fronteggiare l’indigenza in cui versano, inconsciamente si adagiano, rammolliscono, tanto c’è chi si prende cura di loro! Viceversa il progetto di Yunus tende a motivare le persone a risollevarsi dalla miseria facendo perno unicamente su se stesse, nella forza delle loro idee e delle loro braccia, nelle loro capacità creative che, se messe nella giusta condizione di esprimersi dotandole di mezzi adeguati, possono risolversi in una valida forma di produttività utile sia alla singola persona che così, lentamente, si risolleva dalla fame, sia alla comunità in quanto la si dota di un ulteriore motore economico che velocizza lo sviluppo sociale, riducendo la miseria come dimostrano le tante zone del mondo in cui il progetto e suoi emuli sono stati adottati. Altro aspetto interessante del progetto di Yunus è che la stragrande maggioranza delle persone cui si rivolge sono donne, e in un paese di religione musulmana come il Bangladesh dove Yunus ha iniziato la sua attività, in cui la figura della donna è sottostimata in virtù di motivi religiosi e culturali, ciò impone una profonda riflessione sulle reali capacità produttive della donna, vero traino del sistema economico fondato dal Premio nobel considerato che, allorché entrano in un villaggio per promuovere e proporre il loro sistema creditizio, i funzionari di Grameen si rivolgono tendenzialmente alle donne vero motore dell’economia rurale, sia in Asia sia in altre parti del mondo.La serata è stata chiusa dal prof. Zoppoli il quale ha tratto le conclusioni, facendo un parallelo con il mezzogiorno d’Italia, in particolare Napoli e le varie politiche assistenzialiste che si sono succedute nel corso degli anni per fronteggiare il malessere del Sud Italia e della città, le quali, stando a quanto raccontano le cronache quotidiane, a ben poco sono servite nella risoluzione dei problemi sociali che incancreniscono questa aeree visto che tuttora essa sono zone dove la miseria e la criminalità spadroneggiano in diversi quartieri, sia in periferia sia in centro, e nessuno sembra essere in grado di proporre una soluzione concreta, efficacie affinché finalmente la situazione tenda lentamente a migliorare.Vincenzo Giarritiello