GIORNALE WOLF

Partiti e politiche


S i discute del Partito Democratico l’11 aprile alle 11 in Via Verdi 35.Il tema dell’incontro è definito nella locandina in modo molto ampio:• Creare luoghi di confronto per favorire la coesione politica e culturale dei riformatori e progressisti di ispirazione liberale, cattolica e socialista.• Praticare i modi per favorire la convergenza tra le forze e i movimenti che combattono le discriminazioni di genere e generazionali, la crisi ambientale, le ingiustizie sociali, la guerra come strumento di regolazione dei conflitti.• Definire le regole per includere e valorizzare, nel processo costituente del PD, le energie, le forze, le persone che non si sentono adeguatamente coinvolte.Nell’ultimo numero si parlò dei dieci-dodici punti di Prodi: giusto gesto di delimitare zone d’intervento per concordare un’azione comune, un tavolo di discussione e confronto. I punti di Prodi hanno lo stesso limite di quelli del Partito d’azione, cui forse s’è ispirato, essere cioè dei progetti d’azione decisi d’autorità non argomentati, che consentono più facilmente le battaglie che l’accordo. Un progetto d’azione non si fa in 250 pagine; ma nemmeno in una paginetta dove il punto ‘famiglia’ può voler dire Family Day o DICO.Non sembra che così si possano creare luoghi di confronto; tavole di conversazione, contenute nel numero non furono nemmeno le assise del Sindaco, benemerite come quadro vivente, ma incapaci di dare spazio al dialogo.Vale la pena perciò di avanzare una proposta, basata sull’esperienza ormai lunga del giornale e su quella breve del blog: se si prendesse spunto dalla fortuna di campagne elettorali che hanno puntato su Internet e sulla rete, costituendo una serie di attività in rete sostenute in modo attento nel mondo virtuale? È oramai uno spazio collaudato dal punto di vista dell’incontro, che può consentire di andare prima dell’estate ad una bozza generalissima, base di discussione.Una serie di attività in rete costruite in modo attento vuol dire non solo un sito, ma la costituzione di “commissioni” come settori di discussione, dotate di apparati di selezione e controllo organizzati in modo funzionale alla selezione e promozione della discussione, formati allo scopo con opportuni criteri e regole d’azione in specialistici corsi di formazione.Le opinioni su problemi precisi posti in discussione, organizzate dai webmaster in cahier, possono dichiarare conferme o disattese delle linee scelte dalle politiche centrali, dando utili indicazioni. Non è detto che l’impopolarità di una decisione possa produrre il cambiamento di una linea, visto che spesso deriva da motivi se non di politica estera almeno da problemi dotati di loro specifiche rigidità; ma necessariamente porta la discussione fuori del piano formale e del parlarsi addosso degli insiders. Dare spazio alla gente per dire la sua e mettere alla prova le ragioni degli altri potrebbe far uscire le affermazioni dal generico e dal disinteresse che viene dalla vivace sensazione di inutilità della partecipazione democratica.Insomma, ciò riporterebbe la vita politica alla discussione di fatti di politica invece che di potere.Questo è l’uso democratico di Internet, ma esso non consiste nel mettere insieme un sito e consentire alle e-mail di girare. Consiste nell’attivare una politica pensata in modo nuovo, che si muova nel mondo tecnologico con lo spirito giusto, cioè con lo spirito di chi sa vivere nel nuovo ambiente le problematiche classiche della vita politica.Per favorire una riflessione sui partiti e sull’uso democratico dei media, WOLF chiede articoli di informazione ed approfondimento: chi si interessa di politica ci mandi riflessioni su teorie politiche e personaggi, nonché sulle nuove metodologie che la politica potrebbe adoperare con guadagno.Clementina Gily