Giornalista per caso

TOTTI E DE ROSSI, SMS A BUFFON: TI ASPETTIAMO


ROMA – Domenica saranno ancora uno contro l'altro. Da un lato Totti, romano e romanista, capitano indiscusso e che proprio in settimana è diventato maggiorenne con la sua Roma (ha esordito il 28 marzo 1993, Brescia-Roma 0-2). Dall'altro Buffon, che torinese non è ma che ha imparato e dimostrato (accettando di scendere in serie B) di amare i colori della Juventus e che, nonostante non sia più un ragazzino, è sempre il portiere più temuto da qualsiasi attaccante. Francesco e Gigi, così lontani, così diversi, così amici. Un feeling che nasce dai tempi in cui, ancora ragazzini, erano le stelle dell’Under 18 azzurra di Sergio Vatta. I due, poi, hanno giocato insieme nell’Under 21 fino a diventare campioni del mondo nel 2006. Un'amicizia non ostentata ma che si è materializzata quando uno ha avuto bisogno dell'altro. Un esempio? All'indomani del calcio di Totti a Balotelli, fu proprio Buffon il suo più strenuo difensore: «Francesco si è distinto sempre come grande giocatore, ma, soprattutto, come uomo. Ha sempre dimostrato di essere attento e premuroso, in ogni momento, nei confronti di chi soffre. Come? Lo sanno tutti. Ma io ci tengo a ripeterlo: sponsorizzando tantissime iniziative benefiche che non devo essere io ad elencare. Francesco, poi, ha sempre dimostrato un grande amore nei confronti di Roma e della sua gente. Un sentimento gigantesco. Se ha sbagliato l’ha fatto solo e soltanto per quello». Serve altro?CONFRONTI. Incurante della consolidata amicizia, Totti non si è mai preoccupato di far gol all’amico Buffon, tanto che il portiere della Nazionale è il portiere più battuto in campionato dal capitano romanista. Gol che hanno segnato la sua carriera: dal 'cucchiaio' in corsa di sinistro nel '98 alla rete-scudetto nel giugno 2001, senza dimenticare il rigore nel gennaio del 2010, gara nella quale il numero uno della Juventus venne espulso.FUTURO. Se il futuro di Francesco è legato a vita con la Roma, quello di Gigi appare incerto. «Non so se resterà alla Juventus», ha detto il suo agente Martina, non più tardi di tre giorni fa, per poi replicare il giorno dopo: «Non credo che  andrà in Premier: il Manchester City ha già il portiere della nazionale inglese e so che Mancini è soddisfatto di lui; lo United ha ingaggiato recentemente il portiere del futuro; so che l’Arsenal ha necessità ma non abbiamo avuto alcun contatto con i Gunners». Se due indizi fanno una prova, vuoi vedere che Buffon rimarrà in Italia? La Juventus certamente farà un altro tentativo per convincerlo a rinnovare. La domanda però è lecita: se non ci riuscisse, cosa accadrebbe? Intanto la nuova Roma, che sia targata DiBenedetto - come sembra - o meno, ha urgenza di trovare un portiere per il prossimo anno. Julio Sergio è stato bocciato da Montella e il Doni attuale sembra il cugino di quello che tre anni fa insidiava il posto nella Seleçao a Julio Cesar. Ora, se fra 20 giorni la trattativa andrà in porto con l'agognata firma,  l'imprenditore statunitense - oltre ad un programma che si basa sul ringiovanimento dell'organico - ha già fatto trapelare come voglia presentarsi almeno con un colpo ad effetto. Non è quindi un caso che siano iniziate a circolare voci di un possibile trasferimento di Buffon a Roma. Per correttezza d'informazione, va anche detto che Martina, come ha smentito l'ipotesi-Premier, ha fatto lo stesso con quella giallorossa. Ma se Gigi non rinnova con la Juve e non andrà in Inghilterra, quali club rimangono del suo livello? Ci sarebbe il Real Madrid che ha però Casillas, il Barcellona che si tiene stretto Valdes, il Bayer Monaco che ha trovato nel giovane Kraft un portiere di sicuro avvenire, il Lione che ha in Lloris il titolare della nazionale transalpina, l'Inter che non ci pensa nemmeno a privarsi di Julio Cesar e il Milan che ha finalmente posto fine al balletto dei portieri con Abbiati. Cosa rimane? Forse l'Arsenal ma Roma è sempre stata non “una” ma “la piazza” - al di fuori di Torino - gradita a Buffon. Una decina di giorni fa – nonostante le smentite già arrivate e che arriveranno – una telefonata, da parte di un dirigente giallorosso che dovrebbe rimanere anche nella Roma targata Usa, c'è stata. Giusto per sondare il terreno. C'è poi l'amicizia che lo lega a Totti e De Rossi – che negli ultimi giorni lo hanno riempito di sms: «Che fai vieni?», «Ti aspettiamo» - la volontà DiBenedetto di presentarsi con un big e il fatto che più Menez (classe '87) di Vucinic (per il quale lo statunitense stravede) potrebbe rappresentare un'ottima pedina si scambio. A conti fatti, molto più di due indizi... STE CARARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 31-03-11