Giornalista per caso

CELLINO FA AUTOCRITICA: "E' COLPA NOSTRA"


ROMA –  E' forse uno di quelli che ci aveva creduto di più. Fatto sta, che uscendo dal palazzo della Figc per recarsi all'Assemblea di Lega, distante 500 metri da via Allegri, il presidente del Cagliari, Cellino, si era mostrato più che possibilista sulla firma del contratto collettivo. «Si tratta di una formalità», si era lasciato sfuggire poco dopo le ore 14,20. Tre ore più tardi, quando esce dall'Hotel Parco dei Principi, è scuro in volto, poco incline alla battuta come normalmente accade. Non serve nemmeno che gli venga posta la domanda. E' lui a parlare direttamente: «L'Assocalciatori sta dimostrando più responsabilità e molta più maturità di quanta se ne sia vista nell'assemblea di Lega di Serie A. Se i calciatori giocassero, li ringrazierei perché sarebbe un gesto di responsabilità». Ci crede poco anche lui, visto che in precedenza si era intrattenuto in mattinata con il presidente dell'Aic, Tommasi, e aveva capito che stavolta i calciatori non faranno passi indietro. Nella votazione che si è tenuta per la firma del contratto collettivo, solamente Cellino e Mezzaroma (Siena) si sono schierati a favore del sì. Questo ha creato una forte irritazione nel presidente del Cagliari che si è poi lasciato andare ad un duro sfogo: «Qui c'è qualcuno che per egoismo personale (il riferimento è ai grandi club, ndc) sta disinformando i miei colleghi che sono accaldati in questo periodo estivo e non si sono degnati di presentarsi in Assemblea. Cosa che al contrario hanno fatto i signori dell'Associazione calciatori. Si sciopera? Non lo so, loro (riferendosi all'Aic, ndc) nel discorso sono aperti. Io li accontenterei, del resto i nodi da sciogliere sono talmente irrisori». Detto da un presidente di serie A, parte interessata e membro del Consiglio Federale, è tutto dire. STE CARARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 25-08-11